LA BEFANA DI TOLVE

Carissimi miei lettori , c'era una volta , tanto tempo fa , in un piccolo ed ameno paesino della Lucania denominato Tolve , un giovane calzolaio , Rocco che nella notte tra il 5 e il 6 Gennaio mentre stava appendendo la calza al camino nell'attesa che arrivasse la tanto amata Befana , vide spuntare una potente Luce dal focolare domestico per veder apparire una Signora , non più giovane d'età , con una scopa in mano , vestita di tutto bianco quasi ad assomigliare ad una fata buona , con uno scialle che a Tolve chiamano lu' maccatur' , con un paio d'occhiali scuri e un grosso sacco di iuta contenente i doni per i bambini. Ecco che allora la Befana si avvicinò a Rocco e gli disse : " Caro Rocco , so che tu sei un uomo onesto e lavoratore , che non hai abbastanza soldi per vivere dignitosamente , che vivi contento nella tua semplice povertà; ma stanotte io ho deciso di farti un dono speciale ossia puoi domandarmi di realizzare ciò che il tuo cuore desidera ardentemente ma che non hai mai potuto realizzare su questa vita terrena. "  E fu così che Rocco , fattosi coraggio , disse alla Befana - Oh mia dolce e buona Befana io vorrei vivere in una casa più spaziosa e più grande di questa ma , come ben sai , non ho mai potuto realizzare questo sogno per mancanza di denaro. - Allora ecco come d'incanto trovarsi in una enorme casa , tutta ammobiliata ed arredata in elegante stile ma siccome l'uomo non è mai contento di ciò che possiede ecco che allora Rocco chiese di nuovo alla Befana - Oh mia gentile Befana , non vorrei peccare di tracotanza ma vorrei anche diventare proprietario del frantoio dove lavoro da più di 10 anni . -  E fu così che oltre all'enorme casa che aveva , divenne anche proprietario dell'unico frantoio del paese conseguendo così una proficua e allettante rendita. A questo punto Rocco rivolgendosi alla Befana le disse : - Vorrei anche guarire mio padre di una brutta malattia che lo consuma da più di 2 anni renedendolo l'espressione della sofferenza . - E fu così che il padre di Rocco guarì subito dalla malattia che lo affliggeva offrendo così un aiuto morale e materiale alla gestione del frantoio del figlio. A questo punto Rocco rivolgendosi alla Befana le chiese nuovamente : - Oh mia amata e riamata Befana adesso vorrei soltanto una fetta di Paradiso -  e , in quello stesso momento , Rocco perse il padre , il frantoio e la casa ritornando ad abitare nella sua vecchia abitazione mentre la Befana spariva per sempre.

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Un ' altra volta , invece , sempre nella cittadina di Tolve vi erano un Lupo e una Volpe che dopo aver mangiato ogni ben di Dio in un magazzino viveri dei signori della ridente cittadina lucana , decisero di fermarsi ad un pozzo per abbeverarsi entrambi dopo un allettante pranzo che avevano fatto a spese e consumo dei conti Orsini . Si avvicinarono al pozzo e la Volpe disse al Lupo : " Compare Lupo siccome il pozzo è profondo ho pensato che è meglio , per entrambi , mantenersi reciprocamente la coda per non cadere nel pozzo mentre beviamo . "  E il Lupo disse : - Ben contento di mantenere la coda della comare Volpe. - E fu così che il Lupo mantenne la coda della Volpe che , dopo aver abbondamente bevuto , volle ricambiare la cortesia al compare Lupo ma accadde che mentre il Lupo beveva come una spugna la Volpe diceva fra se e sè : " Lipp Lipp Lapp e la coda mò mi scapp' .... Lipp Lipp Lapp la coda m' è scappata e lu Lup s'è annecat ' " e fu così che il Lupo cadde nel pozzo mentre la Volpe si trovava in mano un batuffolo della sua grigia coda.

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                                                                                 6  GENNAIO 2013


                                                                                  Gianluigi  Melucci 

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