Recensione del libro “ SBAGLIANDO L’ORDINE DELLE COSE” di ALESSANDRO GASSMANN


Carissimi lettori oggi voglio segnalarvi l’interessante lettura della prima fatica
letteraria dell’attore Alessandro Gassmann , figlio di Vittorio Gassmann e Juliette
Mayniel , che a dodici anni dalla scomparsa dell’indimenticabile Vittorio decide di
scrivere una toccante storia in cui il dolore si amalgama con la gioia di raccontare un
percorso altalenante tra soddisfazioni personali e delusioni professionali , tra il buoi
dei giorni tristi e il miele dei giorni lieti.
Alessandro ripercorre il contrastato rapporto padre-figlio attraverso un percorso
generazionale che lo invita a ricordare la figura del nonno tedesco Heinrich
Gassmann sceso a piedi dalla Germania per sposare le più belle donne dell’universo
che tutti ci invidiano e ci apprezzano : le Donne Italiane . Per poi ricordare la
figura del padre Vittorio che ha sempre portato in scena storie di rapporti difficili
tra genitori e figli come nei film “ Di padre in figlio” , “ Caro papà” , “Tolgo
il disturbo” , “ La famiglia” , “ La cena” così negli spettacoli teatrali quali “
Affabulazione” , “ Ulisse e la balena bianca” , “ Bugie sincere” alla luce delle
contraddizioni che caratterizzano i rapporti familiari nel saper mescere l’ardore del
volersi bene con la tenace voglia di combattere. Lo stesso autore diventato famoso
per la posa nei calendari oppure per lo spot pubblicitario del Glen Grant dove
veniva scambiato per un improbabile Michele ha vissuto momenti di incertezza
professionale nello scegliere la comoda via del successo oppure l’impervia strada
della preparazione teatrale dove servono carisma , voce , dizione , capacità di mettersi
in gioco , voglia di divertire ed amare il pubblico che ha memoria corta nel ricordare
e stimare un bravo attore che vive dell’Amore per l’ Arte come forza naturale e vitale
da cui scaturisce quel soggetto che accetta di diventare oggetto del mondo inteso
come rappresentazione delle entrate e delle uscite di tutti gli uomini nel loro viver
quotidiano. Sembra di rivedere il personaggio paterno del film “ Il Tigre” che dopo
essersi affermato professionalmente vive un profondo turbamento d’animo che viene
evidenziato dalla passione che l’industriale prova per una giovane ragazza colmando
quel vuoto affettivo che la professione non era riuscita a colmare.
Un’ opera che descrive il percorso umano , artistico e sentimentale di un c.d. figlio
di papà che non riesce ancora a scrollarsi la gigantesca figura paterna di cui ne sente
ancora la mancanza nelle sue parole , nei suoi gesti e nelle sue scelte.
Un libro coraggioso , anticonvenzionale , fuori dagli schemi che irrompe con naturale
vitalità nella mente del comune lettore che consiglio a tutti vivamente di leggere ed
apprezzare.

Gianluigi Melucci

Commenti