L'AQUILA IMPERIALE

 

 

                                                                L' AQUILA  IMPERIALE

 

 

Carissimi Amici , oggi voglio parlarvi del Sesto Canto del Paradiso Dantesco , dove Dante , trovandosi nel cielo di Mercurio ( che accoglie le anime di coloro che in vita fecero il Bene per desiderio di Gloria) , pone alcune domande all'imperatore Giustiniano , famoso per aver riordinato le leggi romane nel CORPUS IURIS CIVILIS , divenendo simbolo dell'ellenizzazione del diritto che risolve le carenze nell'amministrazione della Giustizia. Attraverso la figura di Giustiniano , Dante intende glorificare l'Imperatore Ideale che seppe accentrare in sè la duplice potenza dell'Impero . Dante lancia un monito ai titolari del potere imperiale del suo tempo a non lasciare l' Italia senza freno imperiale ; in quanto sia il PAPA che l'IMPERATORE devono guidare , indipendentemente l'uno dall'altro , l'Umanità nel cammino sprituale e nel cammino terreno.

Dante ravvede nel personaggio di Giustiniano , persona raffinata e colta , colui che gli svela come la guerra civile tra GUELFI ( sostenitori del Papa) e GHIBELLINI ( sostenitori dell'Imperatore) la causa principale dei mali presenti all'epoca di Dante. I Guelfi oppongono all'aquila imperiale l'insegna dei gigli d'oro di Francia rappresentata dagli Angioni mentre i Ghibellini s'appropriano dell'aquila imperiale facendone un emblema del loro partito. Inoltre il sovrano Carlo II d'Angiò , capo della parte guelfa non crede di poter abbattere l'aquila , ma ne teme gli artigli che fiaccarono sovrani molto più potenti di lui. Poi , ritroveremo un altro monito nell' VIII CANTO PARADISO , fatto da Carlo Martello d' Angiò , che si lamenta del fatto che , alla sua prematura morte , hanno eletto il vizioso ed avaro fratello Roberto d'Angiò , che con il suo malgoverno , ha cagionato la famosa rivolta dei Vespri Siciliani avvenuta nel lunedì dopo Pasqua del 1282. Sempre secondo il protagonista le forze angeliche influiscono con i loro astri i diversi uomini , dotati come aristotelici "Animali Politici" , di diverse capacità ed attitudini di cui una società ben organizzata ha bisogno ; ma se le attitudini naturali , invece di essere valorizzate , vengono represse non può che derivarne un disordine per la società stessa.

 

E come disse Gesù Cristo " Date a Cesare quel che è di Cesare " .......

 

BUONA GIORNATA E BUONA LETTURA A TUTTI !!!!!

 

 

 

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