SHOAH

 

 

                                                           S   H   O   A   H   :  IL GIORNO DELLA MEMORIA

 

 

 

Se questo è un uomo

 

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

 

 

 

In quel giorno
un giovane in divisa
entra nella stanza scura
per l'ultima volta.
Raccoglie i giovani scheletri,
straziati,
li pone nel sacco,
li consegna a una vecchia guardia.
Più in là nota un uomo - 
Strano! - 
in carne
anziano
con la barba
seduto
in ginocchio:
È morto
anche Dio in quel
freddo olocausto.

 

 

Corpi ammassati 
come sacchi d'immondizia
sotto quel cielo 
che piange i suoi figli.
Il vento soffia
portando via l'odore della morte.
La pioggia cade
purificando quei corpi
dall'odio dell'uomo.
Il silenzio
in questi luoghi
ha il volto della morte.
La mano dell'uomo
ha cambiato la storia
ha cambiato la sorte.
E qui ad Auschwitz
come in altre parti del mondo
ha ucciso la speranza

 

 

 

In memoria del 27 Gennaio

 

 

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