TUTTA LA VITA IN UN GIORNO di FRANCESCA BARRA
In questi giorni è appena uscito il nuovo libro di Francesca Barra "Tutta la vita in un giorno" che ho letto con entusiasmo , appassionandomi sempre più alle storie quotidiane , narrate abilmente da Francesca , nella fredda , cupa ed egocentrica Milano , nel piazzale della Stazione di Porta Garibaldi oppure vicino al Duomo , in mezzo a persone senza casa , senza famiglia , senza lavoro , senza più alcuna dignità da rivendicare e difendere.
Ecco che , il comune lettore , si trova di fronte alla nuova povertà non più costituita dai clochard , i tossicodipendenti oppure gli artisti bohemmiens ma caratterizzata dalla presenza di padri separati , ex imprenditori , giovani immigrati che non sempre finiscono bene le loro stesse esistenze , donne sole ed affamate che hanno perso tutto e che , ormai , non hanno più nessuno a cui affidarsi , con cui confidarsi , abbandonate al loro triste destino.
Eppure nonostante il dolore scorra tra le pagine sfogliate , ecco avvertirsi una sorprendente voglia di riscatto di questi poveri , senzatetto, che , comunque , riescono a salire la china per affermarsi con Dignità ed Orgoglio nel Mondo come la storia del Giovane Persiano , amante della Settima Arte , oppure la storia di colei che , dopo aver vissuto l'esperienza del senzatetto , adesso dirige una fondazione onlus che assiste , vigila ed aiuta proprio coloro che soffrono gli effetti distorsivi dello spread e della stagflazione socio-economica del Duemila.
Vi consiglio vivamente di leggere ed acquistare il libro , scritto in maniera efficace , limpida e chiara da una ragazza venuta dalla stupenda POLICORO , terra dell'Antica Magna Grecia , che non accetta l'ignavia , che vuole conoscere per poter capire ciò che può far paura e che non ama l'ignobile indifferenza che alberga nell'animo umano.
Complimenti a Francesca per aver mostrato coraggio e determinazione nello scrivere questo interessante e straordinario libro che ci fa conoscere realtà vicine alla nostra molto di più di quanto si possa immaginare.
Gianluigi Melucci
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