LA COSTRUZIONE DEL SUPER UOMO



                                                                  LA COSTRUZIONE DEL SUPER UOMO 



Carissimo Michele hai scritto e realizzato un'Opera interessante sulla figura del filosofo Nietzsche , attraverso una dettagliata Analisi della figura Umana di questo Illuminante Pensatore che ha previsto , in largo anticipo , la decadenza dei valori morali e sociali nonchè l' omologazione delle Menti Umane attraverso un appiattimento delle coscienze e un radicarsi sempre più profondo di una totale sfiducia verso la Cultura , volano di tutte le attività morali e spirituali che caratterizzano la Vita di ogni Uomo Libero.
Egli è riuscito nel secolo dei moti rivoluzionari e nell'affermarsi della classe medio borghese a costruire la figura del c.d. UBER MENSCH ossia OLTRE UOMO attraverso queste parole : "  Ora  vi insegno l'oltreuomo. L'uomo è qualcosa che deve essere superato. Che avete fatto per superarlo? Tutti gli esseri hanno creato qualcosa al di sopra di sé e voi volete essere il riflusso in questa grande marea e retrocedere alla bestia piuttosto che superare l'uomo? " 

Questo SUPER UOMO che deve liberarsi di tutte le convinzioni religiose , filosofiche e morali per poter vivere una Nuova Esistenza che lo renda libero dalle norme limitanti e volga questa sua immensa Libertà alla realizzazione di una Società più Giusta dove gli onesti vengono premiati e i cattivi soggetti vengono puniti. 

Sfogliando le soffici e profumate pagine ( sembravano essere profumate al profumo di mughetto) ho compiuto 1 Viaggio che mi ha fatto dolcemente e soavemente riscoprire la Figura di uno dei Filosofi che ho sempre amato e ho sempre invidiato come un Geniale e Creativo Uomo di pensiero che mi stupisce e mi affascina sempre un pò , soprattutto quando dice : " Osserva il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi: salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo. È così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere ed il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo dell'attimo e perciò né triste né annoiato... L'uomo chiese una volta all'animale: "Perché mi guardi soltanto senza parlarmi della felicità?" L'animale voleva rispondere e dice: "Ciò avviene perché dimentico subito quello che volevo dire" – ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque: così l'uomo se ne meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di essere sempre accanto al passato: per quanto lontano egli vada e per quanto velocemente, la catena lo accompagna...."

Oppure " Un filosofo: un uomo, cioè, che costantemente vive, vede, ascolta, sospetta, spera, sogna cose fuori dell'ordinario; che vien còlto dai suoi stessi pensieri quasi dal di fuori, dall'alto e dal basso, come da quel genere di avvenimenti e di fulmini che è suo proprio; e forse è egli stesso una procella che si avanza gravida di nuovi fulmini; un uomo fatale, intorno al quale c'è sempre un brontolio e un rovinio, qualcosa che si cretta e sinistramente accade. Un filosofo: ahimè, un essere che spesso sfugge a se stesso, spesso ha timore di sé – tuttavia è troppo curioso per non "tornare" sempre di nuovo "a sé"......Gli dèi amano motteggiare: pare che nemmeno nelle sacre azioni possano impedirsi di ridere......

Insomma carissimo Michele hai scritto una Sublime Opera che consiglio a tutti i lettori del mio Blog di leggere e scoprire come un ever green della contemporanea letteratura ermeneutica.

                                                         Con Affetto e partecipata Stima , Gianluigi Melucci 

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