WYSTAN HUGH AUDEN



                                                                                                   WYSTAN  HUGH AUDEN  


Fermate gli orologi, il telefono sia rimosso, 
Tenete buono il cane con un succulento osso, 
Fate tacere i pianoforti e con un rullio smorzato 
Esponete la bara, ricevete chi è addolorato

Fate che gli aerei volteggino alti con sconforto 
scrivendo nel cielo il messaggio: Lui è Morto, 
Adornate di crespo il collo dei piccioni metropolitani, 
Fate indossare guanti neri ai vigili urbani.

Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Oriente e il mio Occidente, 
La mia settimana di lavoro e la mia domenica a far niente, 
Il mio mezzogiorno, la mia mezzanotte, il mio discorso, il mio canto, 
Credevo che l'amore fosse eterno: mi sbagliavo tanto.

Non servono più le stelle: spegnetele una a una; 
Smantellate il sole e imballate la luna; 
Svuotate l'oceano, sradicate le piante. 
Perchè ormai più nulla sarà importante.


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Che cosa spera il canto ? 

E le mani mosse poco lontane dagli uccelli , i timidi , i gioiosi ? 

Di essere attonito e felice 

oppure , più di tutto, conoscere la Vita ? 

Ma i belli si accontentano delle acute note dell'aria ;

basta il calore ... Oh se l'inverno davvero 

si ostina , se il fievole fiocco di neve ,

che mai farà l'Augurio , che cosa la DANZA ?

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