INTERVISTA allo scrittore ANDREA CATERINI

 
 
                                               INTERVISTA ALLO SCRITTORE ANDREA CATERINI
 
                                                 GIORDANO 



1) Carissimo Andrea , nel tuo libro GIORDANO analizzi in maniera straordinariamente nobile il controverso Rapporto Padre-Figlio.  Ora ti chiedo Quale Insegnamento prezioso ti ha Trasmesso tuo Padre ?  Che Rapporto vivi con il Tuo Genitore ?
 
 
Mio padre mi ha fatto capire che vivere è anche non smettere mai di credere in qualcosa: è solo continuando ad avere Fede che ci si tiene in vita nonostante tutto.
 
 Con mio padre ho buonissimo rapporto, di grande sincerità.
 
2) Possiamo definire il garage dove lavora GIORDANO , quel Luogo ove ogni Uomo cerca la protezione dagli Affanni della Vita e dal Malessere Quotidiano ?
 
 
Il garage è il luogo dell'esilio dal mondo, ma è anche, metaforicamente, un ventre: ovvero il luogo dove poter recuperare la fede necessaria, il sogno che può farci tornare a vivere.
 
 Giordano, nel garage, è un uomo che non ha più niente, spoglio di tutto; è un feto: il suo corpo è nudo e disarmato. E' un uomo che, tornando all'origine, cerca di recuperare il proprio nome.
 
 
 Giordano è infatti un nome battesimale, quello del fiume in cui Giovanni il Battista battezzò Cristo.

3) Che cos' è , per Te , l'Amicizia ?  La possiamo distinguere dall'Amore ?  Cos è , per te , il Dolore ?
 
 
Il dolore è un sentimento di perdita, perché il solo che riempiendoci produce un effetto opposto e contrario che è di svuotamento – quasi facendoci esplodere da noi, allontanandoci da ogni illusione fino a farci toccare la carne nuda che siamo.
 
 L'amore è più una pratica quotidiana  – una volontà – che una vertigine. La vertigine è principio, l'amore è lo sforzo dell'intelletto di riaccendere, di mantenere vivo, nei giorni, quel sentimento già provato, ripetendolo praticamente.
 
 
 L'amicizia è quando avviene un riconoscimento. E ogni riconoscimento è una scoperta. Per quella scoperta, per restare fedeli a quella scoperta, siamo pronti a donare tutto senza mai chiedere nulla in cambio. Ma certo sto semplificando.
 
 
 Questa domanda meriterebbe un trattato filosofico - anzi tre.

4) Nello scrivere questo intraprendente Romanzo , a quale Autore ti sei Ispirato oppure la Vita stessa ti ha dato lo spunto per scrivere fiumi d'inchiostro ?
 
 
Dopo aver pubblicato due libri di critica letteraria, Il principe è morto cantando e Patna, ero convinto di essermi liberato definitivamente dal romanzo. Dal mio romanzo precedente, La guardia, sono passati quattro anni, e in questo lungo periodo non ho scritto neppure una frase che potessi considerare anche solo come l'inizio di qualcosa di narrativo.
 
 Poi però, qualcosa è successo. Ho iniziato a scrivere Giordano perché sentivo l'urgenza di comprendere qualcosa che mi sfuggiva. Ma certo la mia esperienza di critico letterario, quindi di lettore dei libri degli altri, ha influito moltissimo anche sul modo di scrivere.
 
 Non mi sono ispirato a nessun libro in particolare, anche se i libri che abbiamo letto e metabolizzato agisco sempre dentro di noi e non sappiamo mai in che modo influenzeranno la nostra espressione.
 
 
Ma ho iniziato a scrivere questo romanzo perché era la vita che volevo interrogare. O forse avevo bisogno di mettere alla prova quello che avevo capito filosoficamente dentro il cuore caldo della vita.

5) Un'ultima Domanda :  Quali sono i tuoi futuri progetti letterari ?  Qual è l'ultimo libro letto negli ultimi 90 Giorni ?
Sto preparando da un po' di tempo un libro saggistico, intitolato, almeno per ora, La preghiera della letteratura. Pur essendo un libro dove parlo di scrittori, è testo molto filosofico.
 
 
 
Novanta giorni sono tanti. Tutte le poesie di Umberto Fiori, la biografia di Joseph Conrad scritta da Ford Madox Ford, due libri di Fleur Jaeggy, Sono il fratello di XX e Proleterka, quattro libri di Peter Handke, Pomeriggio di uno scrittore, Storia con bambina, Infelicità senza desideri, La donna mancina, poi ancora Il fenicottero di Renzo Paris, E' di vetro quest'aria di Monica Pareschi, Il fuoco e il racconto e L'uso dei corpi di Giorgio Agamben, La passagiata di Robert Walser, Il libro dell'amico e dell'amato di Ramon Llull (curato da Federica D'Amato), poi non mi ricordo più, ma ne ho letti altri sicuramente.
 


                                                                                                
                                                                                     ANDREA  CATERINI  SCRITTORE 
                                                                               





Commenti