INTERVISTA A TONY TRUPIA


                                                INTERVISTA A TONY TRUPIA : ITAKER
 
1 ) Carissimo Tony , innanzitutto parlaci brevemente degli inizi della tua Carriera Cinematografica .  Da quale Regione Italiana provieni ?
 
 
Sono siciliano, di Favara, un paesone in provincia di Agrigento.
 
 La mia passione per il cinema è iniziata molto presto, visto che già da ragazzino ho cominciato a pensare che la mia vita si sarebbe orientata verso questo lavoro; finito il liceo, infatti, ho cominciato a dedicarmi completamente al cinema partendo immediatamente per Roma con l'idea di voler fare il Centro Sperimentale.
 
 L'ho fatto, e sono stati tre anni straordinari. Appena finito il Centro, sono stato preso sul set di "Romanzo Criminale" come volontario, portando i caffè per due mesi. Placido era inavvicinabile, c'erano gerarchie molto rigide sul set.
 
 Si sono poi combinati una serie di elementi che hanno portato Michele ad interessarsi a ciò che avevo realizzato: l'ho invitato a veder il mio saggio di diploma. La sera della proiezione me lo sono ritrovato in sala e da lì è cambiato tutto.
 
 Spesso gli emergenti scelgono di rappresentarE sé stessi nelle loro prime opere, io invece ho voluto discostarmi realizzando qualcosa che fosse distante dalla mia persona e penso che soprattutto questa mia scelta lo abbia colpito; mi ha poi proposto di collaborare con lui per la realizzazione de "L'Uomo giusto": un salto nel vuoto per tutti e due, lui come produttore, io come regista. 
 
2) Quali emozioni hai provato dirigendo l' Attore Francesco Scianna ?  Come vi siete incontrati ?  Quale Rapporto si è instaurato con il grande Michele Placido sul Set ?
 
Francesco l'ho conosciuto durante la preparazione del film "Vallanzasca-Gli angeli del male (del quale ho scritto la sceneggiatura).
 E' una persona di grande umanità, di immediatezza cristallina; non ci ho pensato due volte quando c'è stato modo di lavorarci ancora. E' uno di quei giovani attori di cui si parlerà molto negli anni a venire; ha poco più di 30 anni, ma già le sue prime cose sono state di alto livello come in «Baarìa» di Tornatore.
 
 Non ha mai però fatto pesare la sua esperienza pregressa, è entrato nel personaggio, ha condiviso sotto tutti gli aspetti il progetto. Fa di tutto nell'entrare nella psicologia di chi interpreta; tieni conto che lui, siciliano, faceva un napoletano e se n'è stato a vivere a Napoli per due mesi assorbendo per due mesi gli umori della città. Questo andando oltre il folklore, gli stereotipi, non ha fatto Pulcinella, è stato straordinario.
 
L'idea di lavorare con Michele, invece, all'inizio mi intimoriva molto. Oltre ad essere il grande attore che tutti conosciamo, è anche un regista e, in quel caso, era anche il mio produttore... Ma poi, invece, anche con lui è stato tutto sommato semplice. Conosceva perfettamente il mio obiettivo e le mie idee sul film, e mi ha aiutato a perseguirle. E' stato, insomma, un rapporto molto travagliato ma ricco, come accade spesso con personalità artistiche di quel livello, quando tutte le certezze vanno in frantumi.
 
3) Il Film ITAKER ha vinto qualche premio cinematografico ?  E' Fortemente Ispirato dal film di Francesco Rosi I MAGLIARI ? Tony qual è il Tuo Regista che preferisci per il modo di lavorare ma anche di impostare determinate scene ?
 
"Itaker" ha vinto numerosi premi ed ha partecipato a festival e rassegne in tutto il mondo.
 In particolare vado molto fiero della candidatura al Nastro d'Argento per Francesco Scianna e al Globo d'oro per la sceneggiatura.
 
 Riguardo a Rosi: non posso dire che "I magliari"  non mi abbia influenzato.  Ma è un film del 1959, girato come una sorta di instant movie sulla situazione degli italiani emigrati in Germania. Il mio film racconta il passato, invece, e cerca di farlo con uno stile fresco, fruibile dal pubblico contemporaneo.
 
 E mi piace pensare che abbiano "agito" sul mio processo creativo i percorsi di autori come Tornatore o Crialese, che tra l'altro sono tra i registi italiani che amo di più.
 
4) Quale Messaggio hai voluto trasmettere al Pubblico ?  E' Vero che molti dimenticano la frase che mio Nonno leggeva di fronte ai Bar Svizzeri "VIETATO INGRESSO A CANI E MERIDIONALI " ?  Ti sei ispirato anche al film di Brusati PANE E CIOCCOLATA ?
 
"Pane e cioccolata" è un film straordinario, a mio avviso tra le opere più importanti degli anni 70. E' un film che parla di spaesamento, di perdita dell'identità. E, in qualche modo la storia di Itaker ha molto a che fare con queste tematiche, che si ripropongono oggi più che mai.
 
 Il problema è che oggi, la memoria di quell'esperienza dolorosissima, è come stata rimossa. Il nostro rapporto con "l'altro", con chi viene da fuori per cercare nel nostro paese le certezze che non ha, sarebbe molto più armonico se ci ricordassimo che anche noi siamo stati protagonisti di un'esperienza simile...
 
 
5) Attraverso il film ITAKER hai voluto Metaforicamente dire allo spettatore "Siamo ormai senza un Padre che ci guida "  ?  Come hai conosciuto Vincenzo Talarico e quale rapporto si è instaurato sul Set ?
 
 
Il piccolo Tiziano Talarico l'ho trovato dopo una lunga ricerca per le scuole del Trentino.
 
 Volevo un bambino senza esperienza davanti alla macchina da presa, perché mi interessava cogliere la sua purezza di sguardo, il suo senso di sorpresa, caratteristiche queste che appartenevano al personaggio protagonista del film che avrebbe dovuto interpretare.
 
 E Tiziano è stato bravissimo, tenace come pochi altri sul set. Sono stato molto fortunato ad averlo nel cast del film. Attraverso il suo lavoro è stato facile portare in luce quello che, per me, è il tema principale del film: la paternità perduta e ritrovata. Chi emigra, in qualche modo, perde il padre (intendendo, con questo termine, l'identità, le proprie radici).
 
 Ma il piccolo protagonista lo ritrova un padre, alla fine del film. Non è quello con cui ha un legame di sangue, ma è un padre "putativo" che lo instrada, che gli fa percepire la complessità del mondo e della vita...
 
 
6) Un ultima Domanda :  Quali sono i tuoi progetti futuri ?  Qual è l' ultimo film visto al Cinema ?  Preferisci un piatto di pasta con le sarde oppure i cannoli alla Ricotta ?
 
 
In questo momento sto chiudendo l'edizione di un documentario ispirato al libro "Malerba" di Carmelo Sardo e Giuseppe Grassonelli, una straordinaria storia di vendetta e redenzione alla quale intendo dare un giusto risalto attraverso il mio prossimo lungometraggio. 
 
Tra i film che ho visto in questo periodo, ho molto amato "Mommy", di Xavier Dolan, la storia di una complicato rapporto tra una madre e suo figlio, raccontata con una sensibilità rara. E poi mi è molto piaciuto anche "Birdman", il film sull'arte e sul processo creativo di Alejandro Inarritu.
 
I gusti culinari di un siciliano sono molto complessi... Credo che la pasta con le sarde racchiuda nei suoi sapori forti la storia e i contrasti della mia terra. Ma anche un cannolo siciliano non me lo nego ogni volta che torno a casa....
 
                                                                                                       TONY  TRUPIA REGISTA




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