PERDIAMOCI DI VISTA




                                                                    PERDIAMOCI   DI    VISTA  



L ' altra sera , mentre facevo zapping in televisione , mi appare su un canale televisivo una scena di un film che avevo visto tempo fa al Cineteatro del mio ameno paese nel lontano 1994 dove vi è un dialogo molto acceso tra un noto presentatore televisivo , Gepy Fuxas  ed una ragazza paraplegica interpretata da Asia Argento in una trasmissione televisiva del programma Terrazza Italiana. 

In quest' opera Verdone mette alla berlina le trasmissioni televisive che ottengono audience attraverso i dolori e le gioie delle normali famiglie italiane vuoi per rispecchiare le problematiche di una comunità sempre più tele connessa vuoi per inseguire quel quarto d'ora di celebrità profetizzato da Warhol . 

Poi mi sono appassionato alla trama del film tanto da intenerirmi sia di fronte alla vuota esistenza di Gepy che era soltanto la proiezione dell'immaginario collettivo prodotta dalla Cattiva Televisione che di fronte ai repentini sbalzi d'umore della protagonista che deve accettare , non sempre facilmente , la propria condizione esistenziale.

In fondo devo ammettere che è una interessante opera cinematografica che tratta anche il tema dell'accessibilità alle strutture da parte di persone diversamente abili ( tematica che non viene affrontata dai c.d. mass media)

A distanza di ben ventidue anni il film , nella sua struttura , riesce ancora a trasmettere con intelligenza determinati contenuti che fanno comunque riflettere il comune spettatore.

Posso soltanto dire che è un bel film da rivedere per l'elevato contenuto morale.

Gianluigi  Melucci  

Commenti

Posta un commento