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Nel lontano 1946 le Donne si recavano per la prima volta alle urne per esprimere in maniera libera ed intelligente l'esercizio del diritto al voto , riconosciuto dopo un periodo di assoluto totalitarismo che vide coinvolta la nostra lacerata e distrutta Nazione in due devastanti conflitti bellici che hanno causato milioni di morti ai quali rivolgo una misericordiosa preghiera , ricordando le parole di Calvino "Non siamo uguali di fronte alla storia , ma siamo tutti uguali davanti alla morte".

Agli albori della neonata Repubblica si riconosceva alla Donna la dignità di individuo , realizzando una profonda conquista sociale , impensabile da attuare soltanto alcuni anni prima in piena dittatura fascista.

Bisogna valorizzare la figura della Donna che , non sempre , viene riconosciuta per i suoi straordinari meriti nell'affrontare i quotidiani problemi , nel fare andare avanti l' economia domestica , nel far quadrare il bilancio familiare , nel non stancarsi mai di rincorrere quei cinque minuti persi ogni mattina.

Queste straordinarie Donne che hanno le spalle forti sulle quali gli uomini possono trovare appoggio quando sono stanchi e preoccupati.

Queste straordinarie Donne che nel silenzio delle loro azioni hanno trainato l' economia del nostro Paese durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale.

Un Grazie poggiato con immutato Affetto a tutte le care e semplici Donne.



Gianluigi Melucci 

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