GRANDE PAURA ALLA STAZIONE DI MILANO ( I CIECHI)



Ieri pomeriggio la comune gente che nell' ambrosiana metropoli vive il suo difficile quotidiano ha percepito una paura sottile , nascosta , algida che ha fatto pensare come il terrorismo sta affermandosi prepotentemente nella vita di tutti i giorni dopo aver ascoltato , sempre ed ovunque , notizie di continui attentati e notevoli stragi soltanto nell' ultimo mese.

Per fortuna il Destino non ha voluto mietere vittime nelle linee metropolitane M2 e M3 e , miracolosamente , si è trattato di un allarme che è stato presto ridimensionato tramite il tempestivo intervento delle forze dell' ordine.
Certo che ormai oggigiorno si vive con la paura di trovarsi di fronte un prossimo sconosciuto , sempre con quel pensiero che il nemico si annida dove meno te lo aspetti , in una ipotetica scacchiera dove non riesci a prevedere le mosse dell'avversario.

Allora sembra quasi di rivivere la scena raccontata dal Pavese dell' incontro tra Edipo e Tiresia dove mentre Edipo risulta essere ottimista del futuro , Tiresia , seppur cieco , gli aprirà gli occhi facendogli comprendere che gli avversi numi lo schiacceranno inevitabilmente in un amaro calice che dovrà bere sino in fondo perchè si compia ciò che fatalisticamente è stato programmato e progettato dal Destino.

Sicuramente stanno morendo , pian piano , dolcemente l'entusiasmo del vivere e la gioia di far parte di una comunità sovranazionale ispirata ai valori di pace , libertà e giustizia.

Gianluigi  Melucci  

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