SENTENZA DELLA CORTE UE SULLA LIBERTA' DI CREDO RELIGIOSO


Con la Sentenza   depositata il 10 gennaio, la CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL' UOMO


ha dato ragione alla Svizzera e respinto il ricorso di due genitori, cittadini svizzeri di origine turca e di religione musulmana. 

Questi ultimi avevano iniziato un contenzioso con le autorità scolastiche perché avevano impedito alle proprie figlie di 7 e 9 anni la frequenza dei corsi di nuoto inseriti nel percorso scolastico a causa del fatto che i corsi erano misti e non separati in base al sesso. 
Malgrado i reiterati inviti e ammonimenti a rispettare le regole scolastiche, i genitori erano andati avanti tenendo ferma la propria decisione e, così, si erano visti comminare un'ammenda di 1.292 euro.
Era iniziata una diatriba nelle aule di giustizia ma i giudici nazionali avevano dato torto ai genitori e confermato l'ammenda. 


 L'articolo 9 della Convenzione – chiarisce Strasburgo – non solo prevede il diritto alla libertà di religione, ma anche le modalità di manifestazione del proprio credo religioso, con la conseguenza che lo Stato ha obblighi negativi di non ingerenza e obblighi positivi per favorire il pluralismo religioso. A ciò si aggiunga che, salvo in casi eccezionali, gli Stati non possono effettuare apprezzamenti sulla legittimità del credo religioso e sulle modalità di espressione. 


Lo svolgimento di corsi aperti a tutti i bambini, senza alcuna separazione tra maschi e femmine, ha un'alta funzione di integrazione secondo gli usi del luogo in cui vivono i minori, aspetto che ha particolare importanza soprattutto se si tratta di scolari con origini straniere. 


 Tra l'altro, la Corte evidenzia che le autorità nazionali hanno dato prova di un approccio non eccessivamente rigido, consentendo finanche l'utilizzo del burkini, ma i genitori erano stati irremovibili nella richiesta di lezioni separate per bambini e bambine. 


Alla luce del quadro delineato, la Corte europea ha dato ragione alla Svizzera, riconoscendo il valore dell'integrazione sociale dei bambini come prevalente rispetto al credo dei genitori.


Gianluigi Melucci 


Commenti

  1. Per proteggere la democrazia conquistata dopo secoli di lotte ed oppressioni talvolta occorre proteggerla da se stessa. Se noi andassimo a vivere nel luogo di provenienza di quelle persone per molto meno potremmo ritrovarci imprigionati o peggio ancora con la testa tagliata o lapidati (cosa che avveniva quando Cristo era vivo) Per cui ben lieto di questa sentenza.

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