BUONO LAVORO : VOUCHER


Il Buono Lavoro altro non è che una modalità di Retribuzione per Lavoro Occasionale di tipo Accessorio introdotto per far emergere dall' area del c.d. lavoro nero quelle forme di lavoro saltuario , difficilmente perseguibili , per le quali risulta particolarmente onerosa l' attivazione degli strumenti tradizionali per la stipula di un dato rapporto di lavoro.

Attualmente il valore lordo del c.d. voucher è pari a 10 Euro di cui 7.50 Euro vanno netti al prestatore di lavoro mentre il resto sono spesi per contributi I.N.P.S. e assicurazione I.N.A.I.L 

Ora alla luce di quanto detto quale prestazione pensionistica sarà applicabile a tale forma lavorativa che comunque non tutela il singolo lavoratore che deve sempre essere reperibile e disponibile tanto che a partire dallo scorso 24 settembre 2016 anche 1 ora prima della prestazione basta inviare un semplice SMS all' I.N.P.S. per impedire un utilizzo fraudolento del tal buono da parte del committente.

Inoltre con l' entrata in vigore del Decreto Legislativo 81 / 2015 tale utilizzo della suddetta pratica contrattuale è stato ampiamente esteso ad industria ed artigianato senza escludere nessun settore produttivo andando così a ledere tutte quelle battaglie civili e sociali che portarono alla realizzazione della Legge Giugni che diede vita all'inalienabile Statuto dei Lavoratori nel lontano 1970.

L' Evoluzione della pratica ha messo in luce un vasto fenomeno sociale di utilizzo irregolare , nel quale la flessibilità dei c.d. voucher si presta molto facilmente a pratiche elusive della previdenza sociale e della legislazione lavorativa , riconducendo nell' ambito di tale tipologia lavorativa rapporti di c.d. lavoro nero oppure lavoro irregolare senza tener conto della dignità sia del committente che del prestatore di lavoro che risulta essere limitato a realizzare determinate aspirazioni professionali che non gli permettono nè avanzamenti di carriera nè scatti di anzianità nei lustri della vita professionale.

Attualmente tale voucher viene utilizzato largamente per prestazioni di lavoro accessorio che non superino 7.000 Euro netti annui di retribuzione mentre per i pensionati e cassa integrati la soglia scende a 3.000 Euro netti annui di retribuzione.

Gianluigi  Melucci  

Commenti

  1. Che dire Gianluigi? Dopo che leggi delle percentuali (le più alte) utilizzate dai sindacati , che dovrebbero combattere il fenomeno, c'è ben poco da dire. Ricordi la canzone di Mina? Parole, parole, parole.

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