LE 41 LETTERE DELLA FRATERNA AMICIZIA TRA GIDE E SIMENON


Ho riscoperto con intimo piacere questo interessante epistolario tra André Gide che viene profondamente coinvolto dallo stile innovativo e straordinario di Georges Simenon che vede in Gide quell' autorità capace di accompagnarlo verso il Romanzo a cui aspira ma che , forse , non ha ancora scritto.

Ecco che Simenon in una lettera scrive " L' intelligenza mi fa, mi ha sempre fatto , terribilmente paura. A volte penso che gli dei l'abbiano data all'uomo per vendicarsi. "

Oppure quando si oppone ad essere catalogato oppure imbrigliato da certa retrogada critica 
" Andavo avanti da solo. I migliori critici si ostinavano ad inserirmi nel catalogo dei romanzi polizieschi... "

Per poi ritrovare un pudore inaspettato verso il Maestro Gide nello scrivere " Non oso invitarla qui. Ma se un giorno avrà voglia dei venti dell'oceano,  mi faccia un cenno. Sappia che ne sarò felicissimo."

E poi trovare una raffinatezza linguistica del Maestro Gide "Caro Simenon la sua lunga lettera mi ha straordinariamente interessato e la tengo da parte come cosa preziosa poiché certe indicazioni che Lei mi da potranno essermi molto utili se riuscirò a condurre a Buon fine il saggio (la parola saggio spira noia! Mi perdoni!) che sto progettando. "

Per poi ritrovare in quei saluti tutta quella poesia della cordialità e della gentilezza in "Caro Simenon le voglio davvero bene e La saluto con un fortissimo Abbraccio."


Gianluigi Melucci 

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