COCHI E RENATO : UNA COMICITA' ANTI CONFORMISTA


                                                         COCHI  E  RENATO 

Ma dove è andata a finire quella surreale , graffiante ed anticonformista comicità del duo formato da Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto , il primo impiegato interprete all' aereoporto milanese di Linate mentre il secondo era contitolare di un'impresa di impianti d'ascensori con un siciliano ingegnere.

Nel lontano 1962 quando i Beatles rivoluzionarono la musica beat con LOVE ME DO i giovanissimi Cochi e Renato intrattenevano i clienti dell' Osteria dell'Oca di Milano con i loro pezzi umoristici che trovarono qualche anno più tardi quella giusta collocazione nel panorama del cabaret italiano attraverso l' imponente personalità di Enzo Jannacci che costituì al Derby Club Milano  il futurista ed innovativo Gruppo Motore.

Ma il vero successo che consacrò la coppia avvenne nel 1973 con il programma televisivo IL POETA E IL CONTADINO dove rispolverarono alcuni loro cavalli di battaglia quali  Canzone Intelligente , Come porti i capelli la bionda , Lisa Beat , La Gallina sino ad arrivare al loro tormentone 

"E la vita , la vita / E la vita l è bela , l è bela / Basta avere l' ombrela , l' ombrela / Ti ripara la testa , sembra un giorno di festa "

Sicuramente tale umorismo , che riprende sia pur con canone diverso , quel teatro dell' assurdo di Eugene Ionesco oppure quei raffinati calembours  di Achille Campanile e Marcello Marchesi , non lo possiamo più ritrovare in una comicità sempre più aggressiva , sempre più monologhista , sempre più veloce che non riesce minimamente ad inserirsi nei programmi televisivi quali Colorado Cafè oppure Made in Sud ....

Sicuramente Autori come Enzo Jannacci oppure Ennio Flaiano non li ritroveremo più perchè è cambiato tutto a tal punto che possiamo ancora strappare la Risata quando nell' edizione di Canzonissima 1974 Cochi gridava a Renato " Mariooo!!!  Prepara il minestrone che arriva Vigorone !!! " oppure " I giorni passano e siamo lontani / C è scritto in inglese che siamo italiani " .


Gianluigi  Melucci   


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