L ' USURA AI TEMPI DI DANTE


Nel XVII Canto dell'Inferno Dantesco vengono puniti gli Usurai che stanno seduti e con le loro mani si sventolano e cercano di spegnere le fiammelle cadute da quest'interminabile pioggia di fuoco.

Essi portano la Borsa ad indicare le loro criminose attività in quanto non guadagnano il denaro con l'ingegno oppure la fatica ma con il denaro che richiama altro denaro , quasi come il sangue versato dai singoli uomini richiami altro sangue.

Egli nomina attraverso gli stemmi Gentilizi i singoli usurai 

- Famiglia Gianfigliazzi (Leone azzurro in campo giallo)
- Famiglia Obriachi (Oca Bianca in campo rosso)
- Famiglia Buiamonte ( Tre Caproni in campo oro)
- Famiglia Scrovegni ( Scrofa Azzurra in campo bianco)

Sarà proprio Reginaldo degli Scrovegni che applicava un interesse usuraio del 300 % a diverse corti europee a sbraitare verso Dante  

"Sappi che il mio vicino Vitaliano sedera' qui dal mio sinistro fianco" riferendosi a Vitaliano Del Dente che venne accusato di bancarotta fraudolenta ed usura ( siamo nel 1300).

Dante lascia un margine di esistenza , metafisica o pratica , a inquietanti ondeggiamenti ed arcane angosce.

Gianluigi Melucci Blogger 

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