LA SELVA DEI SUICIDI : CANTO XIII INFERNO



Intorno al fiume infernale Piriflegetonte si erge una vischiosa e soffocante selva dove le anime dei suicidi vengono trasformate in Piante tanto da far uscire sangue caldo dai ramoscelli degli alberi riprendendo l' antica tradizione medioevale che raffigurava le anime dei giusti in forti e solide Querce di Giustizia ( Isaia 61,1).

"Uomini fummo e or siamo sterpi
  Perchè mi scerpi ? Non provi alcuna pietade? "

A citare questa Negazione alla Vita è il suicida Pier Delle Vigne , logoteta e consigliere di Federico II di Svevia da tener le chiavi del SI e del NO del cuor di Federigo , vittima della Meretrice alias Invidia presente nelle alte sfere del Palazzo che lo fece sospettare di una falsa ed inesistente congiura con papa Innocenzo IV , per la quale accusa mai provata venne imprigionato a S.Miniato al Tedesco vicino Pisa dove venne acceccato con ferro arroventato e dove lì nelle tristi prigioni si suicidò fracassandosi la testa.

Soltanto Dante provando umana pietas vorrà riabilitare la memoria di Pier delle Vigne punito per aver commesso tale suicidio che , secondo la teologia cristiana , è un fatto molto grave poichè si rifiuta il bene più prezioso che Dio ci ha donato ossia la Vita stessa tanto che i suicidi sono messi prima rispetto agli omicidi nella Commedia Dantesca.

Uno dei più suggestivi e meravigliosi canti che Dante ha potuto regalarci.


Gianluigi Melucci Blogger

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