NO ALLO SPRECO ALIMENTARE

                                                                              NO  ALLO SPRECO ALIMENTARE 


Dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli al bidone della spazzatura lo spreco domestico vale complessivamente 8 miliardi di euro all’anno, ovvero circa 30 euro mensili a famiglia per 2,4 kg di cibo sprecato in Italia: il 2 per cento butta nella pattumiera cibo quasi ogni giorno cibi che si potrebbero usare, il 4% lo fa 3,4 volte alla settimana, il 14 fino a due volte la settimana, il 30 meno di una volta alla settimana .


In Europa, la quantità ammonta a 89 milioni di tonnellate, ovvero a una media di 180 kg pro capite. Lo spreco domestico maggiore pro capite si registra in Inghilterra, con 110 kg a testa, seguono Stati Uniti (109 kg) e Italia (108 kg), Francia (99 kg), Germania (82 kg), Svezia (72 kg).

Il 42% degli sprechi alimentari in Europa avvengono tra le mura di casa, precisano i responsabili della campagna contro lo spreco alimentare di Slow Food Italia.


In Italia ogni anno finiscono tra i rifiuti dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, per un valore di circa 37 miliardi di euro. Un costo di 450 euro all’anno per famiglia. Cibo che basterebbe a sfamare, secondo la Coldiretti, circa 44 milioni di persone.

Secondo l’Osservatorio sugli sprechi, a livello domestico in Italia si sprecano mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini. Per una famiglia italiana questo significa una perdita di 1.693 euro l’anno.


 A Carpi (Modena) si sperimenta "Il pane in attesa" che, sul modello del 'caffè sospeso', consente ai clienti di donare un quantitativo di pane acquistato in più.

A Potenza si punta sull'educazione alimentare, inserendo nei menu delle mense scolastiche prodotti del territorio, a chilometro zero, riducendo l'inquinamento ambientale e valorizzando la stagionalità.

A Scandicci (Firenze) nelle scuole si sta sperimentando il progetto "Salvamerende": ai bambini viene dato un sacchetto dove conservare gli alimenti non deperibili (pane, frutta, merendine) che non riescono a consumare a pranzo, avendo così la possibilità di mangiarli a merenda o portarli a casa.

A Sasso Marconi (Bologna) una delle amministrazioni fondatrici, e sede, della rete nazionale Sprecozero.net, sono state avviate iniziative come "Riempiamo le scatole" per la donazione di generi alimentari confezionati in pacchi famiglia destinati ai bisognosi.degli italiani giura di non farlo quasi mai.


Gianluigi  Melucci  Blogger 

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