LA STORIA DEI TRE SETACCI ( 17/4/2018)

                                                                     I  TRE  SETACCI 



Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse:

“Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?”

Un momento“, rispose Socrate, “Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.”

“I tre setacci?”

“, continuò Socrate. “Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Io lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è VERO?”

“No… ne ho solo sentito parlare.”

“Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di BUONO?”

“Ah no, al contrario!”

“Dunque“, continuò Socrate, “vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell’utilità. È UTILE che io sappia cosa avrebbe fatto questo amico?”

“No, davvero.”

“Allora“, concluse Socrate, “se ciò che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile, io preferisco non saperlo; e consiglio a te di dimenticarlo.“



Penso sia capitato a tutti di cedere alla tentazione di parlare male di qualcuno, senza avere l'assoluta certezza che la critica fosse fondata. Sicuramente avremo raccolto le critiche o maldicenze fatte da qualcun'altro.

Con i mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione poi, le maldicenze hanno un effetto a macchia d'olio e, per questo, molto più pericolose. Ai tempi di Socrate non esistevano certo la televisione ed i social network-:)), eppure ...

Questa tendenza si può manifestare in qualsiasi ambito, ma è particolarmente presente nel mondo del lavoro, soprattutto nei gruppi composti da tante persone.

Quando le invidie, le critiche e le maldicenze prendono il sopravvento, è una vera e propria sciagura, e può far crollare anche il migliore dei progetti.

Leggete e condividete questo breve racconto, è un'ottimo spunto di riflessione.


Gianluigi Melucci Blogger


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