PREVENIRE IL TUMORE AL SENO ( 17/05/2018)

Per il momento  diamo qualche numero:

  • colpisce nel nostro paese ogni anno circa 50.000 persone

(è il cancro più frequente tra le donne)

  • la maggioranza dei casi viene diagnosticata dopo i 50 anni
  • otto pazienti su dieci riescono a sconfiggere la malattia

grazie a terapie sempre più efficaci e diagnosi precoci

  • fino al 7% dei casi sono da imputare

a una predisposizione familiare





Il grave eccesso di peso e un’alimentazione

scorretta sono due fattori di rischio

riconosciuti anche per questo tipo

di neoplasia. Al contrario, la dieta

mediterranea ha dimostrato di avere

un’azione protettiva.ù



Gli elementi

principali che non devono mai mancare

sulla tavola sono frutta e verdura di

stagione, cereali (soprattutto integrali),

pesce, carne, in particolare bianca

(pollo, coniglio). Il condimento

migliore è l’olio extravergine d’oliva,

da abolire grassi animali, burro e

margarine.

I pasti devono essere

cinque: tre principali (prima

colazione, pranzo e cena) e

due di sostegno (spuntino di

metà mattinata e merenda).



Secondo diversi studi scientifici alcuni alimenti tipici della dieta

mediterranea (olio d’oliva, pesce azzurro, frutta, verdura e cereali)

hanno un’azione preventiva contro il tumore del seno.



Strettamente collegati alla dieta sono i chili di troppo che non vanno

considerati solo un problema estetico. Per capire se il tuo peso

corporeo è corretto devi calcolare il Body Mass Index (BMI) o Indice

di Massa Corporea (IMC). Si ottiene dividendo il peso corporeo in kilogrammi  per il quadrato dell’altezza (in centimetri).



L’eccesso di peso può aumentare il rischio di tumore del seno

perché il tessuto adiposo è la principale fonte di sintesi di ormoni

estrogeni circolanti, con conseguente eccessivo stimolo ormonale

sulla ghiandola mammaria.

Il benessere femminile passa quindi anche dalla cucina. Una dieta

bilanciata deve soddisfare il fabbisogno giornaliero dei nutrienti

e microelementi necessari per la salute. Il modo più semplice per

garantire al proprio corpo le sostanze adeguate è variare il più

possibile i cibi in tavola.



L’alimentazione dei Paesi che si affacciano

sul Mare Nostrum contiene in media:

  • 55-60% di carboidrati (l’80% complessi

e il 20% di zuccheri semplici)

  • 10-15% di proteine (il 60% di origine

animale e il 40% di origine vegetale)

  • 25-30% di grassi







Per essere utile all’organismo femminile il moto deve essere

effettuato in modo costante e regolare. Bastano 10.000 passi al

giorno per mantenersi attivi e in buona salute (dopo i 65 anni ne

bastano 5.000). Se non ci sono controindicazioni si può aumentare lo

sforzo con esercizi più intensi, come bicicletta o jogging, tre volte a

settimana, per una durata di circa 30-45 minuti.

Se invece si è sempre condotto una vita sedentaria,

è bene cominciare con qualcosa di “leggero”

(per esempio delle passeggiate) e poi passare

in modo graduale a esercizi più impegnativi,

commisurati al proprio allenamento,

all’età e alle condizioni di salute.





L’alcol è una sostanza altamente tossica e, soprattutto,

potenzialmente cancerogena, ed è dunque buona norma limitarne

il consumo. La dose di alcol giornaliera che si può assumere non

deve superare i 10-20 grammi per le donne (20-40 grammi per gli

uomini). É invece assolutamente sconsigliato bere prima dei 16

anni, perché l’organismo non può “digerirlo” in maniera efficace.





NON FUMARE MAI!

Le sigarette rappresentano un grosso pericolo per

l’intero organismo femminile. Contengono oltre 4.000

sostanze tossiche che favoriscono l’insorgenza di molte

malattie e del 30% di tutti i casi di cancro. Ogni volta che

accendi una sigaretta ricordati che non stai facendo male

solo ai tuoi polmoni ma anche al resto del corpo.



Esistono infine dei fattori di rischio non modificabili come:

l’età: la probabilità di ammalarsi aumenta con gli anni. Una donna

ha una probabilità di sviluppo di cancro al seno del 2,3% fino a 49

anni, del 5,4% tra 50 e 69 anni e del 4,5% tra 70 e 84.



Fattori riproduttivi: è meno frequente nelle donne che hanno avuto

il primo bambino prima dei 21 anni, mentre si considera fattore di

rischio partorire per la prima volta dopo i 30. L’allattamento al seno

esercita inoltre un ulteriore effetto protettivo.



Anche la data della

prima mestruazione e dell’inizio della menopausa sono significative.

Un menarca precoce (prima dei 12 anni) e una menopausa tardiva

(dopo i 55 anni) sembrano predisporre la donna alla malattia.

familiarità ed ereditarietà: fino al 7% delle neoplasie mammarie

sono da imputare alla predisposizione familiare e nella maggior parte

dei casi sono collegate a mutazioni dei geni BRCA-1 e BRCA- 2 .





La MAMMOGRAFIA è  un esame radiologico che non evita lo sviluppo della malattia ma

permette di individuarla quando è ancora ai primissimi stadi.

Grazie a questo test il 25% dei tumori diagnosticati ha dimensioni

inferiori ai 2 centimetri. Ben il 70-80% delle neoplasie scoperte

durante lo screening ha, infatti, buone possibilità di essere trattato

con successo.

È eseguita di solito in piedi, a seno nudo, appoggiando una

mammella alla volta su un apposito ripiano ad altezza regolabile.

L’apparecchio determina una leggera compressione sulla

ghiandola in modo da fornire una migliore qualità dell’immagine.

L’esame dura pochi minuti e può essere completato anche da

una valutazione clinica del seno. Viene effettuata in “doppia

proiezione” (sia dall’alto che lateralmente) e i risultati vengono

letti separatamente da due radiologi, per assicurare la maggior

precisione possibile.



In caso di positività, l’approfondimento prevede in genere di

ripetere l’indagine, insieme a un’ecografia e una visita clinica.

Nel nostro Paese sono attivi

programmi di screening

gratuiti organizzati

dalle Aziende Sanitarie

Locali (ASL) che

spediscono ogni 24

mesi una lettera di

avviso alle donne

d’età compresa

tra i 50 e i 69 anni.



Alcune regioni stanno

coinvolgendo anche

le over 45, estendendo

così il target di riferimento.

Tuttavia ben il 45% delle italiane

non si sottopone alla mammografia e

forti sono le differenze tra le regioni del nord e

quelle del centro-sud.

Se hai un’età compresa nelle fasce d’età indicate sopra e non hai

ancora ricevuto la lettera, rivolgiti alla tua ASL per essere inserita

negli elenchi e accedere gratuitamente all’esame mammografico.



Gianluigi Melucci Blogger  

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