Per il momento diamo qualche numero:
- colpisce nel nostro paese ogni anno circa 50.000 persone
(è il cancro più frequente tra le donne)
- la maggioranza dei casi viene diagnosticata dopo i 50 anni
- otto pazienti su dieci riescono a sconfiggere la malattia
grazie a terapie sempre più efficaci e diagnosi precoci
- fino al 7% dei casi sono da imputare
a una predisposizione familiare
Il grave eccesso di peso e un’alimentazione
scorretta sono due fattori di rischio
riconosciuti anche per questo tipo
di neoplasia. Al contrario, la dieta
mediterranea ha dimostrato di avere
un’azione protettiva.ù
Gli elementi
principali che non devono mai mancare
sulla tavola sono frutta e verdura di
stagione, cereali (soprattutto integrali),
pesce, carne, in particolare bianca
(pollo, coniglio). Il condimento
migliore è l’olio extravergine d’oliva,
da abolire grassi animali, burro e
margarine.
I pasti devono essere
cinque: tre principali (prima
colazione, pranzo e cena) e
due di sostegno (spuntino di
metà mattinata e merenda).
Secondo diversi studi scientifici alcuni alimenti tipici della dieta
mediterranea (olio d’oliva, pesce azzurro, frutta, verdura e cereali)
hanno un’azione preventiva contro il tumore del seno.
Strettamente collegati alla dieta sono i chili di troppo che non vanno
considerati solo un problema estetico. Per capire se il tuo peso
corporeo è corretto devi calcolare il Body Mass Index (BMI) o Indice
di Massa Corporea (IMC). Si ottiene dividendo il peso corporeo in kilogrammi per il quadrato dell’altezza (in centimetri).
L’eccesso di peso può aumentare il rischio di tumore del seno
perché il tessuto adiposo è la principale fonte di sintesi di ormoni
estrogeni circolanti, con conseguente eccessivo stimolo ormonale
sulla ghiandola mammaria.
Il benessere femminile passa quindi anche dalla cucina. Una dieta
bilanciata deve soddisfare il fabbisogno giornaliero dei nutrienti
e microelementi necessari per la salute. Il modo più semplice per
garantire al proprio corpo le sostanze adeguate è variare il più
possibile i cibi in tavola.
L’alimentazione dei Paesi che si affacciano
sul Mare Nostrum contiene in media:
- 55-60% di carboidrati (l’80% complessi
e il 20% di zuccheri semplici)
- 10-15% di proteine (il 60% di origine
animale e il 40% di origine vegetale)
- 25-30% di grassi
Per essere utile all’organismo femminile il moto deve essere
effettuato in modo costante e regolare. Bastano 10.000 passi al
giorno per mantenersi attivi e in buona salute (dopo i 65 anni ne
bastano 5.000). Se non ci sono controindicazioni si può aumentare lo
sforzo con esercizi più intensi, come bicicletta o jogging, tre volte a
settimana, per una durata di circa 30-45 minuti.
Se invece si è sempre condotto una vita sedentaria,
è bene cominciare con qualcosa di “leggero”
(per esempio delle passeggiate) e poi passare
in modo graduale a esercizi più impegnativi,
commisurati al proprio allenamento,
all’età e alle condizioni di salute.
L’alcol è una sostanza altamente tossica e, soprattutto,
potenzialmente cancerogena, ed è dunque buona norma limitarne
il consumo. La dose di alcol giornaliera che si può assumere non
deve superare i 10-20 grammi per le donne (20-40 grammi per gli
uomini). É invece assolutamente sconsigliato bere prima dei 16
anni, perché l’organismo non può “digerirlo” in maniera efficace.
NON FUMARE MAI!
Le sigarette rappresentano un grosso pericolo per
l’intero organismo femminile. Contengono oltre 4.000
sostanze tossiche che favoriscono l’insorgenza di molte
malattie e del 30% di tutti i casi di cancro. Ogni volta che
accendi una sigaretta ricordati che non stai facendo male
solo ai tuoi polmoni ma anche al resto del corpo.
Esistono infine dei fattori di rischio non modificabili come:
l’età: la probabilità di ammalarsi aumenta con gli anni. Una donna
ha una probabilità di sviluppo di cancro al seno del 2,3% fino a 49
anni, del 5,4% tra 50 e 69 anni e del 4,5% tra 70 e 84.
Fattori riproduttivi: è meno frequente nelle donne che hanno avuto
il primo bambino prima dei 21 anni, mentre si considera fattore di
rischio partorire per la prima volta dopo i 30. L’allattamento al seno
esercita inoltre un ulteriore effetto protettivo.
Anche la data della
prima mestruazione e dell’inizio della menopausa sono significative.
Un menarca precoce (prima dei 12 anni) e una menopausa tardiva
(dopo i 55 anni) sembrano predisporre la donna alla malattia.
familiarità ed ereditarietà: fino al 7% delle neoplasie mammarie
sono da imputare alla predisposizione familiare e nella maggior parte
dei casi sono collegate a mutazioni dei geni BRCA-1 e BRCA- 2 .
La MAMMOGRAFIA è un esame radiologico che non evita lo sviluppo della malattia ma
permette di individuarla quando è ancora ai primissimi stadi.
Grazie a questo test il 25% dei tumori diagnosticati ha dimensioni
inferiori ai 2 centimetri. Ben il 70-80% delle neoplasie scoperte
durante lo screening ha, infatti, buone possibilità di essere trattato
con successo.
È eseguita di solito in piedi, a seno nudo, appoggiando una
mammella alla volta su un apposito ripiano ad altezza regolabile.
L’apparecchio determina una leggera compressione sulla
ghiandola in modo da fornire una migliore qualità dell’immagine.
L’esame dura pochi minuti e può essere completato anche da
una valutazione clinica del seno. Viene effettuata in “doppia
proiezione” (sia dall’alto che lateralmente) e i risultati vengono
letti separatamente da due radiologi, per assicurare la maggior
precisione possibile.
In caso di positività, l’approfondimento prevede in genere di
ripetere l’indagine, insieme a un’ecografia e una visita clinica.
Nel nostro Paese sono attivi
programmi di screening
gratuiti organizzati
dalle Aziende Sanitarie
Locali (ASL) che
spediscono ogni 24
mesi una lettera di
avviso alle donne
d’età compresa
tra i 50 e i 69 anni.
Alcune regioni stanno
coinvolgendo anche
le over 45, estendendo
così il target di riferimento.
Tuttavia ben il 45% delle italiane
non si sottopone alla mammografia e
forti sono le differenze tra le regioni del nord e
quelle del centro-sud.
Se hai un’età compresa nelle fasce d’età indicate sopra e non hai
ancora ricevuto la lettera, rivolgiti alla tua ASL per essere inserita
negli elenchi e accedere gratuitamente all’esame mammografico.
Gianluigi Melucci Blogger
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