A LINO BANFI ovvero all'amatissimo commissario Pasquale Bellachioma

Rimango sempre affascinato , entusiasta , allegro quando rivedo in un passaggio televisivo l'amato Lino Banfi , nativo di Andria , ma venuto da Canosa di Puglia con furore quando per sbarcare il lunario si fece consigliare dal Principe Totò , mentre recitava l'avanspettacolo al mitico Teatro Ambra Jovinelli , di cambiare il cognome da Zaga a Banfi , cognome tipicamente varesotto , pur di conquistare l'applauso del pubblico pagante come avveniva per Petrolini , Totò , Dapporto e Macario , leoni del teatro italiano che non avranno mai alcun erede degno della loro immortale presenza fisica ed umana.

Io che da ragazzo guardavo a tarda serata i film comici dell' amato Lino Benfi con quel suo Madonna dell' Incoronata oppure ti spezzo la noce del capocollo che ti fa ridere con quella sua fantasiosa mimica facciale per ritrovare l'innocente sofferenza di personaggi perdenti come l'allenatore Oronzo Canà oppure l'amatissimo Pasquale Bellachioma che viene indotto in tentazione dalla sensuale Agostina Belli ( e chi non ne sarebbe indotto!!!) .

E poi ritrovarlo tra le curve della memoria in Vola Sciù Sciù oppure nell'amatissimo Nonno Libero che parlava col povero Carmine mentre lui lottava per le lotte sindacali per le antiche ed immemori Ferrovie dello Stato.

Ma alla fine il ricordo ancor più vivo lo serbo nel ricordo del lavoratore esaurito dal Dottor Thomas che la sua soddisfazione è il nostro più alto riconoscimento per poter gridare nei teatri di provincia oppure su quattro tavole impolverate nelle feste di paese oppure nelle sagre contadine gridando " Vieni avanti cretino" .

 

Gianluigi Melucci Blogger 

 

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