ITAL-EXIT : COSA ACCADE SE USCIAMO DALL ' EURO ?

Ogni qualvolta si parla della moneta unica europea entrata in circolazione dal 1 Gennaio 2002 vi sono sempre sia i fautori che i denigratori dell' Euro.

Innanzitutto prendiamo in considerazione un aspetto pratico della nostra vita quotidiana : le bollette della luce e del gas che negli ultimi mesi sono cresciute oltre il 10 % per effetto dell'aumento delle materie prime. A tale incremento, in caso di svalutazione della lira , occorrerebbe aggiungere la componente del cambio. 

Poi è facilmente ipotizzabile che le banche chiederanno la restituzione in Euro realizzando un'esplosione dei contenziosi con gli istituti di credito esteri.

Tutti gli Stati che aderiscono all'Unione europea ma soltanto 19 Stati su 27 senza il Regno Unito aderiscono alla Moneta Unica anche se bisogna attenersi alle parole dei Trattati dell'Unione Europea che indicano l'euro come "profondamente irreversibile".

Inoltre l'italia ha un debito pubblico di 2300 miliardi di euro, terzo al mondo dopo Stati Uniti e Giappone , risultato di una successione molto lunga di deficit e della spesa per interessi che ammonta a 70 miliardi di Euro che nel cambio diventerebbero circa 4 milioni di miliardi di Lire.

Ci ritroveremo con svantaggio sul lato dei beni importati e teniamo conto che l' Italia ogni anno paga una bolletta energetica di 90 miliardi di euro.

Certo quando negli anni passati l'euro si è rafforzato ed è arrivato al cambio di 1,40 nei confronti del dollaro , le imprese che esportano beni e servizi ne hanno molto sofferto.

E poi vi sarebbe un Caos Inimmaginabile per tutti quei progetti di coesione e solidarietà economica e sociale che vanno dal FEOGA AGRICOLTURA al FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE.

GIANLUIGI MELUCCI BLOGGER 

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