INTERVISTA ALL' AUTRICE TERESA TANCREDI PER LO SCRITTO TEATRALE "SARACHEDDA"


INTERVISTA  ALL' AUTRICE DELLO SPETTACOLO "SARACHEDDA"  :  TERESA  TANCREDI 




1) Secondo te perché il dialetto potentino sta diventando lingua morta ormai in disuso? 

 R : Secondo me il nostro dialetto non è  morto, sicuramente abbandonato e un po' dimenticato, i motivi si conoscono ormai da anni, sono svariati e anche storici, l'aumento della scolarizzazione negli anni '60 con l obbligo della scuola media ad es. o l emigrazione, soprattutto  la fine del nostro mondo contadino dove il dialetto ne era Re.

Oggi si ritiene che parlare il dialetto è segno distintivo di persona senza cultura, la scuola trascura il nostro dialetto concentrandosi esclusivamente sulla lingua italiana senza tener conto che il dialetto è  patrimonio culturale e senza di esso si rischia di rimanere senza radici.

2) Cosa ha rappresentato nella tua fanciullezza il Carnevale come attività  ludica?

 R: Il Carnevale nella mia fanciullezza ha rappresentato la gioia, la creatività, il prendere coscienza di poter trasformare i sogni in realtà.

I miei anni di fanciullezza sono stati  fantastici e già all'epoca ero creativa, organizzavo teatrini e maschere inventate, trascinavo le amichette nella interpretazione di queste maschere e tanto altro...

Ero  a detto degli altri una vera " peste " nel senso che ero costantemente impegnata ad organizzare giochi, feste compleanni per le  bambole, teatrini non sempre andati a buon fine, perché  mi facevo pagare il biglietto e poi venivano a reclamare le madri dei bambini....e dunque dovevo restituire i soldi, e tenermi le sgridate di mia madre...

Ricordo con grande gioia quel periodo della mia vita, che con veramente poco la fantasia si tramutava in realtà.

3) Chi è  Sarachella?  Si può inserire nella commedia dell'arte?


R: La madre di ogni maschera é  la fame, e Sarachella ne é  degno testimone .

La sua immagine scarna e curiosa si aggira per vicoli e sottani della città alla costante ricerca di un tozzo di pane o di una " saraca " dalla quale ne prende il nome Sarachella.

Spirito inquieto, ignorante, credulone grottesco e a tratti drammatico, le marachelle sono all'ordine del giorno, ne combina sempre una.. ma ha un buon cuore. 

Innamorato di Rusnella ma senza consapevolezza.

Gode di un amore che va oltre, fa di tutto affinché lei possa essere felice anche rimanendone in disparte.

Seguiranno " La avventure di Sarachella " per farne conoscere meglio i suoi vari aspetti.

Il personaggio, la maschera di Sarachella ha sicuramente la sua immortalità, vive a ritroso nella storia della propria città e nel mondo contadino.

A mio parere ha tutte le carte in regola per inserirsi nella commedia dell'arte.

4) Quando sarà rappresentata la commedia?

 R : Primo testo teatrale scritto sulla maschera Potentina:   SARACHEDDA

TEATRO STABILE  POTENZA 
 1 e 2 MARZO 2019   ore 20.30.





GIANLUIGI  MELUCCI BLOGGER 

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