IL MERCATO EOLICO IN BASILICATA

                                                   IL  MERCATO  EOLICO IN BASILICATA   


Nel Piear Basilicata vigente, redatto dalla Regione nel 2010 (ben otto anni fa), la produzione dalle rinnovabili avrebbe dovuto colmare i fabbisogni regionali di energia stimati al 2020 in 1.438 MW.


Anche se tale previsione non teneva conto della recessione produttiva, del decremento della popolazione regionale e del valore equivalente della produzione di idrocarburi prodotti dai giacimenti lucani a partire dal 2012 che coprono attualmente i due terzi della produzione di petrolio in terraferma in Italia e un terzo della produzione di gas, comprese le estrazioni in mare.


Il Piano di indirizzo energetico ambientale della Basilicata prevedeva, al 2020, per la fonte eolica un fabbisogno di 981 MW, pari al 60 per cento delle altre fonti rinnovabili, mentre per il solare-fotovoltaico prevedeva, al 2020, 359 MW (20 per cento), per le biomasse 50 MW (15 per cento) ed, infine, per l’idroelettrico 48 MW.



Nel 2016 la quota effettivamente consumata in Basilicata di energia derivante dalla sola fonte eolica era pari al 36 per cento. Una percentuale già di molto superiore ai limiti fissati dal Mise per il 2016 in base al “burder sharing”, pari 23,4 per cento (in questa percentuale sono comprese però tutte le fonti rinnovabili).


I consumi elettrici pro capite in Basilicata (fonte: Terna) sono aumentati di poco tra il 2000 e il 2016, passando da 783 Kwh a 854 KWh (è la Regione che registra in assoluto il minor consumo pro capite di energia elettrica) con una linea di tendenza futura che porterebbe addirittura a decrementi di energia consumata nei prossimi anni.


Tali dati mostrano come in Basilicata non siano necessari nuovi impianti eolici, a meno di considerare il “surplus” di energia prodotta da fonte eolica esclusivo profitto per le società private, con un mercato elettrico che non garantisce alle comunità alcun beneficio e vantaggio per i territori.


Questi ultimi sono 19, distribuiti in 14 comuni, per una potenza nominale complessiva non ancora allacciata alla rete, pari ad ulteriori 194 MW che si aggiungeranno entro i prossimi anni alla potenza nominale già allacciata in Basilicata e in produzione al 31 dicembre 2017, pari a 1.202,895 MW nominali.


Le tabelle mostrano come la metà dei Comuni della Provincia di Matera (15 Comuni su 30) e più della metà di quelli della Provincia di Potenza (56 su 100) vedano la presenza di impianti eolici, con una prevalenza in alcune aree della regione (aree del Vulture-Melfese-Alto Bradano).


Restano ancora privi di impianti eolici solo i comuni della Val d’Agri, del Pollino, e quelli situati nei parchi nazionali e regionali (Pollino, Appennino Lucano e Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane).


Di recente la Regione Basilicata con la legge regionale n.38 del 22 novembre 2018 (legge di Bilancio di previsione pluriennale 2018-2020) è intervenuta con una serie di articoli di legge che modificano la legge regionale n.54/2015 e il Piear vigente, con l’intento di arginare il cosiddetto “effetto cumulo” degli impianti eolici, specialmente per mini e micro eolico la cui richiesta di Pas (Procedura abilitativa semplificata), inoltrata dalle società eoliche direttamente ai Comuni, è avvenuta attraverso richieste-fotocopia presentate da più società per uno stesso territorio, al fine di aggirare la normativa che vieta di realizzare ad una stessa società più impianti.


Ma le nuove norme in materia di Pas si applicherebbe solo per impianti eolici di piccola generazione, i cosiddetti micro-eolici (inferiori a 200 Kw di potenza nominale e massimo 2 aerogeneratori), lasciando inalterato il sistema di autorizzazione vigente per quelli impianti con potenza nominale compresa tra 20o Kw e 1ooo Kw.


Forte è il rischio che la nuova legge regionale consegua il risultato opposto a quello auspicato, rendendo inoltre non applicabile la tutela dei beni compresi nei “buffer” spaziali di cui la legge 54/2015 e successive modificazioni: infatti viene introdotto il «principio di visibilità del bene da tutelare», rinviando ad ulteriori linee guida la corretta applicazione dei “buffer” ai fini del rilascio della Pas (art.43).


Tale enunciato si porrebbe addirittura in contrasto con le linee guida nazionali di cui al decreto ministeriale 10/9/2010.


Presso il ministero dell’Ambiente risulterebbero, nel 2018, ben 8 nuovi progetti di mega-eolico in Basilicata, prodotti da altrettante società, per una nuova potenza complessiva nominale da installare pari a circa 350 MW (i nuovi impianti di mega eolico sono previsti a Melfi (n.3 impianti) ed uno ciascuno nei seguenti territori comunali: Lavello, Montemilone; Muro Lucano-Bella-Balvano; Spinazzola-Genzano di Lucania; Banzi-Palazzo San Gervasio-Genzano di Lucania-Acerenza-Oppido Lucano. Alcuni impianti insistono su aree fragili, in prossimità di zone archeologiche, boschi e tratturi).


Per gli impianti eolici con potenza compresa tra 1 MW e 29 MW, la competenza per le autorizzazioni e il parere Via afferiscono invece alla Regione (una ventina di questi impianti sono in attesa di parere Via e autorizzazione unica).


Mentre il dato delle richieste per mini e micro eolico in attesa di Pas, non è noto, in assenza di un sistema informativo regionale che tracci l’iter prima del loro allacciamento alla rete elettrica.


GIANLUIGI  MELUCCI  BLOGGER  



 

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