SAFAR : VIAGGIO IN MEDIO ORIENTE ( 6/4/2019)


Il percorso espositivo, che si snoda fra 60 splendide immagini, racconta infatti sia i viaggi di Farian Sabahi, le Terre e le persone ritratte, sia, al contempo, esorta il visitatore a compiere un altro viaggio, geografico ed emotivo.

Quello che Farian Sabahi ci racconta è un mondo visto e immortalato poco prima (e immediatamente dopo) che in alcuni di questi Paesi iniziassero terribili conflitti, un mondo stravolto anche dove la guerra non si è combattuta, dove permangono vecchie cicatrici e dove il progresso si contrappone con forza e difficoltà agli aspetti più tradizionali del vivere quotidiano.

Le fotografie, stampate per la mostra su carta museale opaca, sono presentate senza cornici, senza stretti confini, ma appese a un filo da pesca per tonni, ad evocare la precarietà della vita in Medio Oriente, appesa appunto a un filo.

A fare da corredo alle immagini, i passaporti dell'autrice (italiano e iraniano) con i visti per quei Paesi, la macchina fotografica Nikon e gli obiettivi usati, il registratore. 

Sino al 30 giugno 2019, al MAO Museo d'Arte Orientale di Torino, è allestita la mostra "Safar: viaggio in Medio Oriente, vite appese a un filo", con le suggestive immagini della nota giornalista e studiosa Farian Sabahi.

Una sessantina gli scatti in mostra, tutti realizzati tra il febbraio 1998 e la primavera 2005 in Libano, Siria, Iraq, Iran, Emirati Arabi, Azerbaigian, Uzbekistan e Yemen

Le voci che abbracciano il visitatore e lo traghettano “dentro” la storia sono dello scrittore turco e Nobel per la Lettaratura Orhan Pamuk, di Padre Paolo dell’Oglio, del poeta siriano Adonis, di un pescatore sul Tigri, dell’ex presidente iracheno Saddam Hussein, di un omosessuale a Dubai, dell’ex presidente iraniano Muhammad Khatami, dell’architetto Darab Diba, del filosofo Dariush Shayegan, dell’avvocata e attivista pachistana Bilqis Tahira, dello storico azerbaigiano Altay Geyushev, dell’artista e gallerista azerbaigiana Aida Mahmudova, di Pierpaolo Pasolini, dell’attivista yemenita insignita del Nobel per la Pace Tawakkol Karman, della scrittrice iraniana Azar Nafisi.


GIANLUIGI  MELUCCI BLOGGER   

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