IO SONO UN CAMORRISTA

                 IO  SONO  UN  CAMORRISTA   


"Io sono un camorrista": un pezzo di drammaturgia contemporaneo, in scena il 13 e il 14 maggio 2019 presso il Teatro Francesco Stabile di Potenza.

La compagnia del Teatro Minimo di Basilicata torna con una nuova proposta teatrale scritta da Francesco Saverio Torrese e con la regia di Dino Becagli, inserita nella rassegna culturale del Maggio Potentino.

"Io sono un camorrista" è una pièce sfrontata, uno spettacolo intimista che mette sia i suoi personaggi che lo stesso spettatore in una situazione molto difficile: li costringe a guardare in faccia alcune verità che si fanno fatica spesso ad affrontare, spesso annebbiandole tra il pregiudizio e l'omertà. Una sintesi di questo nostro Paese.

Il testo di Francesco Saverio Torrese riesce a narrare una storia che chiama direttamente in causa la nostra società – come dimostrano le notizie di cronaca criminale, anche degli ultimi giorni – dando materia viva per uno spettacolo teso e coinvolgente, che trascina lo stesso pubblico dentro la scena e lo induce a condividere le emozioni e il "sentire" dei personaggi.

Sul palco un bancone bar, attorno al quale si dipana il racconto sofferto di un camorrista e della sua famiglia; a seguire, quello di un carabiniere. Tutto in una notte drammatica dove, idealmente sfiorandosi, i due uomini si confrontano/scontrano in un viaggio ora violento ora tenero nelle mille sfumature della psiche e dell'animo umano.

Una storia che, per quanto romanzata, resta aderente alla realtà. Due uomini, due militanti a proprio modo, che si trovano a confrontarsi nelle loro scelte: l'uno rappresenta la sofferenza del compromesso, l'altro la non facile contesa del tentare di condurre una vita onesta; l'uno impelagato nella subliminale attesa di un riscatto morale prima che sociale, l'altro speranzoso che possa esistere un mondo migliore.


Si tratta di un copione liberamente ispirato dalla curiosità intellettuale del suo autore: «ho scritto questo testo – spiega Torrese – perché mi interessava indagare sul fenomeno criminale quale è la camorra.

Assumendo volutamente prospettive diverse, anche diametralmente opposte; c'è infatti, da un lato, il punto di vista del camorrista e, dall'altro, quello del rappresentante delle forze dell'ordine.

In sostanza gli antipodi, il fuorilegge e l'onesto, il male e il bene».

«L'altro motivo che mi ha ispirato nella stesura di "Io sono un camorrista" – continua – è radicato nella mia natura di inguaribile ottimista: io credo fermamente che, alla fine di ogni percorso, anche quello più turpe, ci possa essere la redenzione.

La presa di consapevolezza del male fatto e, di conseguenza, un sincero pentimento. Una specie di anelito chiamato speranza».


Il tema della speranza, dunque, è il filo rosso di tutto il testo. In attesa della fine, con la speranza della salvezza.

Il cast, oramai abituato a calcare le scene seppur in modo amatoriale, è composto da Giuseppe Pergola (nei panni del camorrista), Rocco Laurita (il barman), Giancarlo Cuscino (il Maresciallo dei Carabinieri), Daniela Ditaranto (compagna del camorrista).

Gli adattamenti musicali sono a cura di Rocco Gruosso, interpretati da Nura Spinazzola. L'allestimento scenico e i costumi sono a cura di Giovanna Vignola.

Coordinamento tecnico a cura di Antonio Salvia. Regia di Dino Becagli, assistenza alla regia di Chicca Anastasi.

Alla prima teatrale, prevista il 13 maggio alle ore 21.00, seguirà la replica il 14 maggio.

La prevendita dei biglietti verrà attivata dalla mattina del 12 maggio presso il botteghino del Teatro Stabile.

 GIANLUIGI MELUCCI BLOGGER 

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