LA GUERRA TRA U.S.A. ED IRAN


Questo, però, è il giorno per giorno della crisi tra Usa e Iran, l'elenco dei titoli dei Tg. La sostanza è altrove, ed è terribile. Se appena ci guardiamo dietro le spalle, non possiamo non notare il cambio di paradigma. L'invasione internazionale dell'Afghanistan, nel 2001, e quella anglo-americana dell'Iraq nel 2003, avevano un tratto preciso in comune. Nell'uno come nell'altro caso, l'ambizione era di prendere un Paese e ricostruirlo con robuste iniezioni di cultura politica e tecnologia occidentale. Il famoso "nation building". Magari con il contorno di un regime più o meno fasullo ma amico.

Sappiamo com'è andata. In Afghanistan, dopo diciotto anni, il potere legittimo si esercita sulla capitale Kabul e i dintorni mentre i talebani sono forti come non mai e trattano da pari a pari con gli americani, che non vedono l'ora di tornarsene a casa. Per questo bel risultato sono morti 110 mila afghani, dei quali più di 30 mila civili, accanto a 3.541 soldati della coalizione occidentale, tra i quali 54 italiani. Scenario simile, nella sostanza, in Iraq. Dopo l'invasione del 2003, gli occupanti inglesi e americani cercarono di amministrare il Paese, con risultati disastrosi. Poi passarono la mano a un governo locale, dominato dagli sciiti, che si comportò anche peggio. Risultato: tra mezzo milione e un milione di iracheni morti, migliaia di soldati caduti, un tale livello di insoddisfazione e instabilità da spingere le regioni sunnite a diventare un feudo dell'Isis.


L'apice si raggiunge con l'Iran che, con Egitto e Turchia, forma il trio degli unici, veri e compiuti Stati nazione del Medio Oriente. È chiaro che continuare ad abbattere le entità più solide avendo come massima ambizione, se tutto va bene, di sostituirle con piccole entità statuali a base etnico-religiosa, condanna la regione all'instabilità e alla guerra permanente. Il "fardello dell'uomo bianco" esaltato da Rudyard Kipling, che a fine Ottocento era descritto come una missione civilizzatrice a vantaggio dei popoli barbari, è diventato questo. Un esercizio di barbarie ai danni di chi vorrebbe civilizzarsi.

GIANLUIGI  MELUCCI BLOGGER 

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