INTERVISTA ALLO SCRITTORE FILIPPO BONI (POTENZA 20 GENNAIO 2022)


 

Per gentile concessione dello scrittore FILIPPO BONI pubblico integralmente tale intervista in data 20 GENNAIO 2022  


1) Caro Filippo in occasione della Giornata della Memoria quale messaggio vorresti mandare alle giovani generazioni?



"Vorrei dire ai giovani che solo chi ha contezza del senso della storia può dare un senso pieno e fecondo al proprio futuro. Il giorno della Memoria è un simbolo fondamentale, non l'unico, per fermarci a riflettere su quanto sia importante capire i processi della storia non solo moderna, ma anche contemporanea, che non viene adeguatamente inserita nei programmi scolastici. 

Trovo un po' assurdo tra la primaria e le scuole superiori studiare tre volte gli uomini primitivi e non studiare neppure una volta gli anni di piombo, Moro, Berlinguer e molto, molto altro ancora che ci tocca da molto vicino e che ha plasmato il nostro presente senza che noi ne abbiamo piena contezza. 

Non occorre lavorare solo al processo della coltivazione della Memoria nelle giovani generazioni, ma ad una riforma adeguata dei programmi scolastici che riguardano proprio la scuola".




2) Parlaci brevemente della strage di Cavriglia?



"Commesso dalla Hermann Goering in ritirata aggressiva nel luglio 1944, è il quarto massacro più importante della seconda guerra mondiale in Italia commesso dai nazisti con l'aiuto dei collaborazionisti locali. 192 vittime di cui non si parla mai, un buco nero nella storia del nostro paese. 


Sarebbe molto importante se la storia di quel massacro e soprattutto quella delle sue 192 vittime dimenticate iniziasse a valicare i confini della Toscana e fosse conosciuta dai giovani. 

Non abbiamo solo il dovere sacrosanto di ricordare chi venne ucciso e perché, ma anche quello di non dimenticare che quella comunità, come molte altre in Italia colpite da episodi analoghi, non ha mai ottenuto giustizia e che i fascicoli alleati contenenti i nomi ed i cognomi dei responsabili tedeschi di quei crimini contro l’umanità, sono stati inabissati per quasi 40 anni in nome di una ragion di Stato superiore di cui non si è mai parlato abbastanza. 

Dopo la guerra, i protagonisti di quei massacri hanno vissuto una vita serena, mentre i familiari delle vittime sono stati condannati ad un ergastolo del proprio dolore per sempre. 

Una vedova, qualche anno fa, prima di morire mi disse: “Ho vissuto 100 anni, ma sono morta il giorno in cui mio marito venne ucciso, il 4 luglio 1944; sono morta la seconda volta quando ho capito che nessuno mi avrebbe mai chiesto perdono e nessuno mi avrebbe mai dato giustizia. Le vedove oggi sono tutte scomparse. 

Forse ormai è tardi per dare giustizia a questo popolo, ma non sarà mai troppo tardi per coltivarne il dolore ed onorarne la memoria".




3) Quali saranno i Tuoi Futuri Progetti per conservare la Memoria del Passato ?



"Sono molti, non è possibile fermarsi per nessuna ragione al mondo. Ci sono ancora moltissimi buchi neri nella memoria del nostro paese che occorre colmare, ancora innumerevoli vittime dimenticate da ricordare e di cui è opportuno ricostruire la storia per dar loro dignità e per restituirla anche alla storia stessa.

 Penso ancora agli anni di piombo, allo stragismo, alle stragi di mafia, ai misteri della seconda repubblica italiana, alle guerre recenti e attuali, ai conflitti civili nel terzo mondo. 

Insomma c'è da lavorare. Cum grano salis. Mai fermarsi per nessuna ragione al mondo, costi quel che costi".


FILIPPO BONI SCRITTORE 



Gianluigi Melucci BLOGGER POTENTINO 

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