TCHAIKOVSKY E LA RUSSIA ZARISTA


 


Un decennio dopo l’abolizione del Monopolio ferreo della censura, Piotr Il’ic Tchaikovsky compose le musiche de “Lo schiaccianoci”, mentre Marius Petipa lavorava con i ballerini alle coreografie del balletto. Era un periodo in cui finalmente si poteva respirare libertà in Russia, un momento storico di profondi cambiamenti all’interno della società: nel 1862 lo zar Alessandro II emanò  l’editto di abolizione di servitù della gleba, nel 1882 Alessandro III abolì la censura sul Teatro Imperiale. Tuttavia, allo stesso tempo, movimenti sotterranei radicali di rivoluzioni si insinuavano in Russia, i quali terminarono ironicamente con l’assassinio dello zar Alessandro II, colui che aveva finalmente abolito la servitù della gleba, riforma che i russi aspettavano da tempo.  Nello stesso periodo, Chekov scriveva i suoi drammi – che lui definiva “commedie” secondo un criterio molto personalizzato – in cui dipingeva il mondo della nobiltà russa giunto ormai al suo tramonto. Insomma, la Russia in cui Tchaikovsky compose “Lo schiaccianoci” viveva un momento di contraddizione: tra le libertà appena concesse, che finalmente il popolo poteva assaporare, considerandosi più vicino all’Europa, in confronto alla quale si era sempre sentito più arretrato; ma, anche tra i cambiamenti che stavano dilagando in tutto il paese, che avrebbero portato il paese prima al tramonto della nobiltà e poi alla Rivoluzione Russa del 1917.


Egli si fece così aiutare da Marius Petipa, che era già stato suo collega per altre opere, il quale propose un adattamento del “Racconto dello Schiaccianoci” di Alexandre Dumas, che a sua volta si era ispirato allo “Schiaccianoci e il re dei topi” di Ernst Hoffman. La composizione fu relativamente rapida, anche se tra Tchaikovsky e Petipa ci furono alcune incomprensioni, dovute al meticoloso perfezionismo del secondo. Quest’ultimo si ammalò durante l’estate del 1892, così la direzione della coreografia passò al ballerino Lev Ivanov.


Nel 1892 l’opera era pronta: la prima del balletto “Lo schiaccianoci” fu rappresentata il 18 Dicembre al Teatro Marinskij di San Pietroburgo. La messinscena non fu il successo che ci possiamo immaginare: i critici ebbero da ridire su alcuni passaggi di coreografie, giudicati poco chiari, mentre le musiche del compositore piacquero a tutti.  Eppure, domani sarà l’anniversario della prima del balletto: “Lo schiaccianoci” non smette di farci sognare, da centoventisette anni a questa parte. Per questo è ancora uno dei balletti più famosi di sempre: dopo il re-make dei cartoni e del film Disney, le musiche e le coreografie non smettono di sorprenderci. Ancora oggi è rappresentato ovunque: all’ “English National Ballet” di Londra, alla “Sidney Opera House” in Australia, a “La Scala” di Milano, sino a tornare alle sue origini, al “Marinskij Teatr” di San Pietroburgo. Tchaikovsky ci trasporta in un mondo magico, con musiche che ricreano l’atmosfera del Natale, tra sogno e realtà.


GIANLUIGI  MELUCCI  BLOGGER  POTENTINO  

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