INTERVISTA A BRUNO MASTROIANNI 06 FEBBRAIO 2023

 


1) Caro BRUNO qual è stata la motivazione interna per il tuo Saggio " Storia sentimentale del Telefono " ?


Ritenevo interessante parlare delle tecnologie digitali da un punto di vista un po’ diverso: quello del nostro rapporto sentimentale con lo smartphone. Con questo dispositivo, infatti, abbiamo una vera e propria relazione umana, spesso di amore e di odio allo stesso tempo. Ci ha migliorato la vita in tanti aspetti, per questo lo amiamo; allo stesso tempo sentiamo talvolta che la vita ce la porti via con le sue continue notifiche, per questo lo odiamo. Per risalire all’origine di questa relazione turbolenta non potevo non partire dal suo progenitore: il telefono classico. Lì dove è tutto cominciato.



2) Caro BRUNO ti ricordi la Tua Prima Telefonata fatta ad un Amico oppure ad una Tua Fiamma ? 


La prima in assoluto è difficile da ricordare, anche perché il telefono in casa, quando ero piccolo, era di uso comune. Quello che mi ricordo sono le ore al telefono con la ragazza che mi piaceva: per noi era uno dei pochi modi di sentirci. Oggi quelle ore sarebbero sostituite da decine di messaggi su WhatsApp, vocali e interazioni sulle piattaforme social. L’amore si evolve con la tecnologia, insomma. Nel libro affronto in un capitolo come sono cambiate le parole d’amore – e il corteggiamento – grazie al digitale.


3) Caro BRUNO qual è stato il Tuo primo cellulare e come si è evoluto l' Acquisto di Tablet e Smartphone?


Il primo fu un Motorola a mattonino che pesava forse un chilo. Lo avevamo in condivisione con i miei fratelli e chi usciva se lo portava. Ricordo ancora l’emozione di andare in giro con un telefono in tasca. Oggi è qualcosa che diamo per scontato, ma allora era una novità assoluta. Da quel generoso cellulare negli anni ho attraversato più o meno tutti i passaggi evolutivi: dalla miniaturizzazione dei Nokia piccolissimi, passando per i palmari, fino ad arrivare alle serie di smartphone e tablet che ormai hanno raggiunto una potenza inimmaginabile all’epoca. E sono passati solo poco più che 20 anni.



4) Caro BRUNO hai evidenziato come oggi si è passati da PRONTO CHI PARLA ? a PRONTO COME STAI ? HAI TEMPO DI PARLARE ? Parlaci brevemente del mutamento di linguaggio


Il linguaggio si evolve con gli usi e costumi. Il telefono “portato addosso”, cioè lo smartphone, ha fatto sì che esso fosse sempre meno percepito come strumento e mezzo, riportando al centro la persona che lo usa. In questo c’è la grande potenzialità dell’essere sempre connessi e raggiungibili che però porta con sé una criticità: il tempo rimane sempre lo stesso e non si può estendere. Oggi ricevere una telefonata o un messaggio nel sovraccarico di notifiche può essere più un problema che un vantaggio. Il linguaggio è andato in questa direzione, basti pensare a quante volte usiamo il messaggio per annunciare una telefonata e per capire se dall’altra parte c’è tempo e modo di dedicarci attenzione. 



5) Caro BRUNO quali saranno i tuoi progetti Futuri ? 


In questo momento sto lavorando sul tema del silenzio nel digitale. Inteso sia come capacità di cogliere i non detti e gli impliciti, sia come capacità di ascolto. Credo che in un mondo in sovraccarico di contenuti e interazioni, chi saprà gestire la quantità e la qualità dei suoi atti di comunicazione avrà vantaggi in termini di sostenibilità della vita digitale.

GIANLUIGI MELUCCI BLOGGER POTENTINO 



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