INTERVISTA IMPERDIBILE ALL' AUTRICE NUNZIA SCALZO PER IL ROMANZO " LA REGOLA DELL' ORTICA" 19.08.2025
1) Secondo te Nunzia è plausibile dire “Dimmi come scrivi e ti dirò chi sei? Parlaci brevemente dell'attività di grafologa.
R. "Dimmi come scrivi e ti dirò chi sei?" può andar bene come titolo accattivante per una rubrica, anche se molto distante da ciò che realmente fa un grafologo, soprattutto in ambito forense.
Tuttavia la scrittura è un atto motorio complesso e lascia tracce uniche.
Da queste nasce la possibilità di individuare l’autore di uno scritto e di riconoscere eventuali falsificazioni o manipolazioni documentali.
Il mio lavoro di grafologa forense consiste nell’analisi tecnica e comparativa di scritture e firme, finalizzata a verificarne l’autenticità o attribuirle la paternità.
Questa attività richiede rigore metodologico, solide basi scientifiche ed un approccio imparziale, poiché i risultati delle perizie spesso giocano un ruolo determinante nei procedimenti giudiziari.
2) Con il tuo romanzo" LA REGOLA DELL' ORTICA" hai voluto porre in contrasto la speranza di far luce su un cold case con la fredda e asettica norma giuridica?
R : Sì, proprio così. Ho voluto evidenziare la contrapposizione tra la speranza di riportare alla luce la verità su un cold case e la rigidità della norma giuridica, che spesso appare fredda e distante dalla dimensione umana.
Attraverso il romanzo ho cercato di mostrare come,dietro gli atti e le carte processuali, ci siano persone, storie, emozioni e ferite che chiedono giustizia.
La scrittura narrativa mi ha permesso di unire l’approccio tecnico del mio lavoro forense con una riflessione più ampia sul bisogno di verità e di memoria.
3) Perché la grafologa si chiama Bea Navarra e quanto di Nunzia c’è in lei?
R : Bea è un personaggio di fantasia, e il suo nome nasce dal desiderio di darle una identità autonoma, distinta dalla mia.
‘Bea’ richiama l’idea di luce e speranza, mentre ‘Navarra’ porta con sé un suono forte e deciso, che ben si addice a una professionista determinata come lei.
Qualche tratto di me si riflette in Bea, soprattutto la passione per la scienza grafologica e l’attenzione ai dettagli, ma direi che prende corpo su di me solo in piccola parte. Lei ha una storia, un carattere e un modo di muoversi nel mondo che la rendono indipendente dall’autrice.
In percentuale? Forse un 20 per cento, il resto le appartiene interamente.
4) Chi ti ha coinvolto in questo meraviglioso progetto di scrittura?
R : In realtà più che essere coinvolta da qualcuno, mi sono lasciata guidare dalla storia e dalla necessità interiore di raccontare.
L’idea è nata dal desiderio di dare voce a storie che in qualche modo restano sospese, come spesso accade nei cold case.
Naturalmente ho avuto accanto persone che mi hanno incoraggiata e sostenuta -colleghi, amici, lettori della prima ora- ma l’impulso iniziale è stato tutto mio: trasformare la mia esperienza professionale in narrazione per far conoscere l’importanza e il ruolo del grafologo forense.
5) Qual è il tuo piatto preferito e svelarci la tua ricetta segreta cara Nunzia?
R : La pasta alla Norma.
Sì, quella siciliana con melanzane, pomodoro e ricotta salata… un capolavoro di semplicità e gusto!
La ricetta è facile ma il mio tocco personale sta nel non mescolare tutto subito, creo un paio di strati di pasta, pomodoro, melanzane, ricotta salata, così ogni forchettata è un’esplosione di sapore.
NUNZIA SCALZO CATANIA 19 AGOSTO 2025
GIANLUIGI MELUCCI BLOGGER POTENTINO


RINGRAZIO NUNZIA SCALZO PER AVERMI CONCESSO TALE INTERVISTA ☺️☺️
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