Sal Fele


da http://www.rivista-euterpe.blogspot.it/ dell 8 giugno 2013

San Fele, 24 Febbraio 2012

Carissimo signor T. , oggi , sabato pomeriggio ho deciso di partire per ritrovare calma nel mio tormentato animo. Sai , ultimamente mi hanno diagnosticato un male incurabile che mi permetterà di poter vivere ancora per qualche mese per poi trovare una completa liberazione nell’incontro con la Lugubre Signora che mi prenderà per mano e mi porterà su cristalline spiagge che il sol ammirarle serve a rendere felici. Adesso mi sento pago di aver vissuto una vita semplice , onesta , timorata, dove ho lavorato per poter un Domani raccogliere i frutti maturati al Tempo giusto , designato da una Volontà imperscrutabile che ha , sottilmente , delineato i miei progetti e i miei sogni nel cassetto. Sembra strano ma soltanto adesso mi accorgo come la Vita è un sacro bene che dobbiamo apprezzare, giorno dopo giorno, a passo di Giava, per renderci conto soltanto nel Purgatorio che la noia, l’allegria, la temperanza, il sorriso, il dolore sono elementi essenziali che ci accomunano nella solitudine del cammino a noi figli di Saturno e Rea. Ho preso l’automobile per ritornare nei luoghi della mia infanzia, ho spento il cellulare, ho dimenticato il navigatore satellitare a casa e ho deciso di seguire l’istinto come un veltro segue la traccia per scovare una pregiata selvaggina nei boschi pieni di faggi e di querce. Ho percorso strade tortuose , piene di curve , per raggiungere il maestoso passo del Monte Santa Croce mentre ai lati della principale strada pascolano mucche che si muovono lentamente oppure numerosi greggi attraversano compatti e uniti , velocemente, la strada maestra passando da un pascolo meno erboso ad un pascolo più erboso. Poi, ho raggiunto, un grazioso e piccolo chalet dove lì ho potuto leggere i miei libri , gustare un Fernet dal sapore agrodolce , distendermi con la sedia a sdraio di fronte ad un allegro e scoppiettante fuoco su cui arrostivano , lentamente , succulenti polli inumiditi da foglie d’alloro imbevute nel puro e sano aceto rosso. Per poi , svegliarmi di buon’ora , prepararmi un buon caffè , indossare pesanti abiti con sciarpe , cappelli , guanti e impermeabili per voler passeggiare sull’innevato Monte Pierno ove posso ammirare i mirabili silenzi del Creato e disintossicarmi di tutte quelle energie negative che ci rendono egoisti , laconici e poco fiduciosi sia verso gli altri che verso se stessi. E seduto , per riposare le mie stanche membra , all’ombra di un faggio dove ragazzini, un tempo remoto, hanno sussurrato giulive frasi d’amor cortese, penso di fronte all’immensità dell’eterno Creato quegli eventi che ci rendono unica , irripetibile ed indelebile la nostra gloriosa Esistenza : - Sapere che la sera , al volgere del tramonto , c’è sempre una persona che ti aspetta per ascoltare i fatti e gli avvenimenti della giornata che la rendono speciale ; - Leggere un libro , appena si ha tempo a disposizione , per aumentare le nostre conoscenze dissetandoci al calice dell’umana Sapienza ; - Non vergognarsi mai di esprimere le proprie idee , di realizzare i propri progetti , di essere onesti , prodighi e lavoratori anche quando ci sembra di sentirsi abbandonati e raminghi in questo Mondo; - Inseguire i propri sogni nel cassetto con un unico mezzo : Svegliandosi all’Aurora di un nuovo Giorno ; - Invitare a casa un parente , un amico , un compagno per prendersi insieme un buon caffè alla napoletana preparato alla moka e invitanti biscottini al cioccolato oppure alla nutella ; - Amare una donna , quando è possibile , per poter eludere una malinconica solitudine che ci rende come lupi grigi ; - Mangiare la domenica , a pranzo , un piatto di ravioli alla ricotta con sugo di cacio ricotta accompagnati da un brillante bicchiere di vino rosso del caro nonno Domenico ; - Ricevere , in una torrida giornata d’agosto, una telefonata di una coppia di simpatici amici che annunciano la nascita di un loro secondo figlio che possa giocare con il loro primogenito, amante di Winnie the Pooh ; - Preparare per la domenica delle Palme un gustoso ed invitante tiramisù con mia madre che , alla fine , mi dice “ Sono orgogliosa di avere un figlio più dedito alla penna che ai fornelli” ; - Ammirare il cielo dove lì dormono i nostri cari che ci vegliano e ci proteggono da lassù ; Per cui , caro Signor T. , ti saluto qui dalle somme vette dei monti , dominati dalle aquile che planano su limpidi cieli ove la Natura stessa mostra le sue qualità migliori ai suoi stessi figli. Con affetto e stima , Gianluigi Melucci

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