INTERVISTA A DOMENICO DURSI

INTERVISTA A DOMENICO DURSI


MEMBRO DELLA FEDERAZIONE GIOVANI COMUNISTI ITALIANI


ROMA 12 LUGLIO 2013




>La mia militanza comunista inizia molto presto, era il 2002 ed avevo
>appena 15 anni, in uno sperduto comune della Basilicata, Chiaromonte,
>di appena 2000 anime e con tanto disagio sociale.
>
>La mia era ed è, infatti, una comunità di contadini o di persone che
>riuscivano a vivere con pochissimo, ed io, figlio di insegnanti di
>scuola media, ero un po' il privilegiato. Questa situazione mi turbava
>nel profondo e di fronte all'eterno dilemma del "che fare", ho ritenuto
>che bisognava lottare per cambiare il mondo e costruire una società di
>uguali. Fu così che decisi di iscrivermi al partito dei comunisti
>italiani e fu così che ebbe inizio una passione travolgente: le prime
>riunioni in sezione, le prime assemblee a scuola, e poi il grande
>movimento no scorie contro l'intento del Governo Berlusconi di
>trasformare la nostra terra in un cimitero radioattivo:
>
>
>
>un momento indimenticabile, un'intera popolo, donne uomini di ogni
>età, si ribellava contro un potere sordo alle esigenze vitali di un
>territorio morente; un popolo che discuteva con passione, bloccava l'
>autostrada di giorno e di notte, occupava per due mesi tutte le scuole
>della regione ed organizzava cortei oceanici fino alla vittoria.
>
> Tutto ciò rafforzava in me la convinzione che la lotta collettiva
>fosse il solo strumento di emancipazione delle masse, e così con sempre
>maggiore determinazione partivo insieme ai tanti compagni di allora per
>andare a manifestare a Roma contro la guerra o per l'art. 18; e, poi,
>ancora i 21 giorni al fianco degli operai di Melfi che occupavano la
>fabbrica contro la c.d. doppia battutta con un'altra vittoria. Subito
>dopo il primo congresso della FGCI, Fiuggi, 11-12 dicembre 2004:
>partimmo da Chiaromonte con un furgone sgangherato orgogliosi di poter
>socializzare, per la prima volta, le nostre esperienze con i compagni
>di tutta Italia, poter ascoltare le esperienze altrui, e soprattutto,
>poter apprendere che in tutta Italia c'erano ragazzi che ragionavano
>come noi e si organizzavano come noi!
>
>Poi, lo studio mi ha portato a Roma e qui è iniziata una nuova
>storia, la sezione universitaria ed il Collettivo della Facoltà, nuovi
>compagni che, dopo la catastrofe del 2008, sono diventati qualcosa di
>più: persone insostituibili. Le difficoltà non ci hanno impedito di
>costruire l'Onda nel 2008, e poi il 2010, la prima occupazione nella
>storia della facoltà di Giurisprudenza della Sapienza ed il grande
>movimento studentesco in cui ho creduto fino in fondo, convinto, forse
>ingenuamente, che quel 14 dicembre la forza della piazza, la nostra
>rivolta, avrebbe mandato a casa un governo corrotto e socialmente
>pericoloso: purtpoppo non è andata così e la tanta generosa militanza
>di quei giorni dei tanti ragazzi che scendevano in piazza è rimasta
>delusa.
>
>Potrei continuare, ma se dovessi fare un bilancio dei miei primi
>dieci anni di militanza mi sento di dire che sono stati senza dubbio
>anni intensi, colmi di soddisfazioni, allegria ma anche di sacrifici,
>rinunce, sconfitte e tante delusioni. Di una cosa, però, sono certo:
>rifarei tutto perché il sentirsi parte di un progetto collettivo
>riempie la vita e non fa mai sentire soli, ma soprattutto perché, in
>fin dei conti, essere comunista è davvero una scelta di vita!




DOMENICO DURSI

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