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SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA ( Pier Paolo Pasolini )
Carissimi miei lettori , oggi voglio parlarvi di un bellissimo film che assurge alla dignità di un'opera d'arte prodotta dalla Settima Arte , grazie anche al notevole contributo apportato dall'artista Pier Paolo Pasolini che , prima di lasciare questa Terra , ha voluto donarci un'opera degna di essere chiamata Film.
Sappiate che tale opera non è stata mai trasmessa in televisione , almeno che io ricordi nè alla Rai , nè alla Mediaset; ma essa dal 2003 circola democraticamente per volere della Famiglia Pasolini tramite il supporto Dvd.
Tale opera narra la storia di 4 Signori ( Chiesa-Stato-Economia e Legge) che , dopo il ripristino del fascismo con la Repubblica Sociale Italiana , meglio nota come Repubblica di Salò, decidono di unire ed aggreggare i c.d. poteri forti con matrimoni predisposti ad hoc e di ritirarsi in una decadente ed isolata villa dove dar luogo alla concreta realizzazione delle loro pervesioni sessuali.
Non nascondo che , ad un certo punto del film , ho avuto sensazione di nausea e vomito per ciò che la Macchina Cinema riprendeva. Ho percepito un senso di profondo disagio nel vedere le nefandezze e le turpitudini che venivano effettuati su giovani ragazzi e ragazze , schiavizzate e seviziate con atrocità meschine.
Mentre i 4 Signori ridevano , ossservavano , si divertivano a far mangiare le feci cotte in un enorme calderone oppure a praticare sesso anale sulle povere vittime tanto che , ad un certo punto , ho dovuto stoppare il dvd e uscire fuori a respirare aria fresca.
Poi , ad un tratto , ho pensato che i 4 Signori fossero puniti , invece nessuno li puniva , anzi sembrava che loro stessi fossero dei da arrogarsi il diritto di vita e di morte sugli esseri umani , umiliati e denigrati nella loro dignità.
In effetti si assiste ad un genocidio di ideali che rende Dei gli stessi Signori , ormai venduti al dio del denaro e del potere , incontrastati nella loro opulenza tanto da annullare qualsiasi paradigma della Moralità e della Giustizia.
Con quest' opera Pasolini ha voluto metterci di fronte al fatto compiuto che si vive in un totale appiattimento culturale che comporta un fenomeno di acculturazione che distrugge le realtà particolari per condensarle e imprimerle in un unica realtà sociale che livella ed omologa tutte le persone a fruitori finali dei prodotti di una società prevalentemente capitalista.
Con questa mia breve e succinta recensione concludo invitando i giovani e meno giovani a vedere almeno una volta quest'opera degna della Cultura Italiana.
Gianluigi Melucci
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