IL CAPITALE UMANO
Ho riscoperto l'Amore per il Cinema guardando questa bellissima opera d'intriseca dignità artistica , tratta da un bellissimo romanzo , che mi ha profondamente catturato nella struttura del film , suddiviso in capitoli , in cui s'intrecciano le storie di due famiglie della fredda Brianza , che vivono le loro vicissitudini nello spazio di 6 mesi , per trovare la loro tragica conclusione nella Notte di Natale in cui , ogni singolo protagonista dovrà rendere il proprio conto alla propria Esistenza. Ogni volta che vado al cinema a vedere un film di Paolo Virzì , esco dal cinema , sempre più innamorato della Magia che una poltrona , uno schermo e le bobine possono offrire ad un animo malinconico , quale può essere quello di un poeta che sogna sempre l'uguaglianza di tutti i cittadini in una società più giusta.
Una scena che , diventerà nel corso del tempo , scena - cult altro non è se non la scena del rapporto d'amore che s'instaura tra la borghese annoiata che ha deciso di smettere di fare teatro per avere una vita più agiata e l'autore teatrale che crede di aver trovato l'Amore nella personificazione della sua antica Giulietta liberando tutte le sue energie positive per lanciarsi in un torbido e slanciato Eros che rende la scena indimenticabile nella storia del cinema contemporaneo.
I Paesaggi e le sequenze scena mi hanno riportato alla mente le atmosfere del capolavoro di Piero Chiara "Il piatto piange" mentre Gifuni risulta essere equilibrato nel cast , LoCascio e la Golino superano se stessi dando prova di una straordinaria interpretazione cinematografica , invece Bentivoglio risulta essere perfettamente inserito nella storia dando prova di essere un attore dalle ottime qualità istrioniche.
Complimenti a tutto il cast per aver regalato un vero capolavoro al cinema italiano.
Gianluigi Melucci
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