DOMANDA A PADRE FIORE


                                                             LETTERA  DI  PADRE  FIORE



Egregio signor Melucci
spero di trovare un po' di spazio per le sue domande sul primo numero disponibile della rivista, poichè vedo che sono di interesse anche per altri lettori.
In breve direi: l'antipapa è colui che viene eletto papa secondo procedure canoniche scorrette. Questo è successo più volte, il primo caso registrato risale al III secolo e l'ultimo al XV. I motivi? spesso erano gli scismi, che portavano a candidati secondo le fazioni;  o conflitti sulle successioni dentro le famiglie rivali. Normalmente la scomunica a danno dell'antipapa ha permesso la corretta successione apostolica.
Quanto alla messa dopo il Concilio, beh, direi che è cambiato tutto. Ci sarebbe tantissimo da dire, mi limito ad una parola: partecipazione. Prima la messa era un "affare" tra il sacerdote e il buon Dio, soprattutto per via della lingua (il latino) e al popolo toccava solo assistere, salvo accostarsi all'altare per la comunione, e questa a più severe condizioni di oggi. Il Concilio ha riportato le cose all'inizio, quando la prima Chiesa ha iniziato a radunarsi per fare memoria del Signore: a riportato cioè all'eucarestia come incontro della famiglia di Dio, celebrazione partecipata della fede da parte di tutti, anche se va detto che un'opera di formazione in questo senso deve ancora essere portata avanti, a beneficio di molti che si limitano a fare atto di presenza, che sembrano capitati in chiesa per caso (tipico il gesto di chi mangia chewing gum) o fa altro (la devota che recita il rosario invece di ascoltare la Parola di Dio).
Il papa che assume un altro nome: non mi è chiaro se lei per "altro" intende il predecessore, o il nome che l'eletto aveva prima. 
Il cambiamento del (proprio) nome si ispira al dato evangelico, al fatto che Gesù cambiasse il nome di Simone in quello di Pietro. E' come una nuova persona, perchè secondo la Bibbia il nome segna la persona.
Il cambiamento rispetto al precedessore... non vorrei sbagliarmi e gli storici mi correggeranno: penso si ispiri all'araldica e alle dinastie regali, e alla necessità di distinguersi in mezzo al popolo anche solo col pronunciamento di un solo nome a prescindere dal cognome
Gradisca i miei saluti più cordiali
P. Fiore  

 



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