RUBRICA : LA MACCHINA CINEMA
NUMERO 3
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GEBO E L' OMBRA di MANUEL DE OLIVIERA
Nella prima settimana del torrido Luglio è uscito presso il CINEMA FIAMMA dell'eterna ROMA , l'ultimo film dell'Ultracentenario Regista Portoghese , della splendida Galizia , MANUEL DE OLIVIERA , che , nonostante l'età , riesce sempre a trattare con spirito giulivo scottanti temi , ripresi nell'opera GEBO E L'OMBRA , ambientata a PARIGI , durante un periodo di massima speculazione finanziaria delle banche a svantaggio dei poveri cittadini , massima stagflazione delle attività economiche e commerciali con conseguente impoverimento delle classi sociali e un profondo ed introspettivo senso generale di vuoto interiore a cui si contrappone , come Novello Abramo , un onesto e pio contabile GEBO che vive con moglie e nuora a carico , alla ricerca del Figlio , scomparso otto anni prima , per vivere un'Altra Esistenza , un'Altra Vita come i geniali Salinger e Kerouac , espressione della perduta e irriverente Gioventù , per poter dedicarsi , nel momento in cui l'uomo si è perso in una selva oscura di vizio e perdizione , ad attività criminose non distinguendo più alcun limite o demarcazione tra Bene e Male , tra Giusto ed Ingiusto , nel quotidiano vivere civile così falsamente ipocrita.
Troviamo una straordinaria CLAUDIA CARDINALE , bella ed affascinante , che comunica allo spegnersi delle luci e all'accendersi di quella incantevole magia da quella bocca di leone , EMOZIONI allo stato puro al comune spettatore in una sala affollata da diversi tipologie dell'Umano Conoscere che apprezzano sempre più le qualità e le doti recitative di una Donna che ha recitato accanto a Mastroianni e Tognazzi.
Ho potuto anche stimare l'attrice portoghese LEONOR SILVEIRA nel ruolo della Nuora Sofia che riesce a renderlo profondamente Umano nel Ruolo di Moglie Tradita ed Amante Abbandonata , facendomi pensare , mentre scorreva il film , alle tante c.d. "Vedove Bianche" dei piccoli e ridenti paesini del Sud , perse nei loro ricordi di brevi momenti di Felicità accanto ai loro Mariti , spariti per potersi rifare una Nuova Vita nel Sud America oppure nella New York con il miraggio della Statua della Libertà.
Un Capolavoro di Poesia che denota l'alta genialità del nobile mezzo di espressione visiva ed artistica che si ritrova nella Sublime Arte Cinematografica che rende ancora Giovani registi ultracentenari e che li fa sorridere come i bambini di fronte allo spegnimento delle candeline sulla Torta per poi immaginare un Mondo Nuovo con il volo di 1 Aquilone.
Complimenti a Manuel de Oliviera
Gianluigi Melucci
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