LETTERA AL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA
GLI USI CIVICI IN BASILICATA
Carissimo Quotidiano della nostra bella e ridente Basilicata , oggi , ho deciso di scrivervi in merito all' incontro avvenuto all'Hotel Park della giuliva Potenza , lo scorso 3 Luglio , sulla questione degli USI CIVICI che tanto attanaglia le piccole e medie imprese agricole lucane per una mancanza , sin d'ora , di una determinata volontà politica a prospettare possibili e ragionevoli soluzioni per risolvere la questione giuridico-sociale venutasi a creare con la pubblicazione sul B.U.R. della L.R. 57/2000 e successive modificazioni legislative che hanno costretto molti Comuni Lucani a compiere determinate scelte impopolari e gravose per la propria e rispettiva comunità locale , realizzando svantaggi in termini economici sia per le imprese lucane che per i singoli soggetti giuridici privati.
Spero proprio che il governatore Pittella sia portavoce di un concreto atto politico che tuteli le singole persone nella gestione di determinati terreni , ove , soprattutto in quest' estate piovosa e novembrina , ha comportato la nascita di determinate malattie parassitarie ai prodotti ortofrutticoli , alle vigne e agli uliveti , per cui , il povero contadino che lavora la terra per soddisfare determinati fabbisogni personali , che spende in energie fisiche e moneta contante tutte le attività dirette al lavoro agricolo , facendo si che i ricavi ottenuti siano notevolmente inferiori ai costi sostenuti , deve poi far fronte all'affrancazione dei c.d. USI CIVICI , aggiungendo al danno delle proprie tasche la beffa , voluta dal governo regionale , di vedere ancor più ridotti i guadagni tramite il pagamento del canone enfiteutico.
Così facendo il contadino che trova la Rugiada nel suo Sudore quando pota i tralci oppure quando cava le patate e il meritato Riposo all'ombra di un Pino o di un Faggio , sarà sempre più demotivato a lavorare la terra tanto che , ormai , nei piccoli paesini le terre vengono lavorate da pensionati che non amano andare al bar a fare il tressette oppure da operai pakistani o camerunensi.
Auguro a tutti i singoli operatori di svolgere con zelo la funzione di tutelare e rappresentare i diritti fondamentali delle persone umili e maltrattate che hanno sempre avuto un'atavica sfiducia nelle istituzioni sin dai tempi del Brigantaggio e del Cristo si è fermato ad Eboli.
Con immutato Affetto alla mia Regione
Gianluigi Melucci
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