LETTERA AL DIRETTORE DELL' AVVENIRE
LE PREGHIERE NON SONO MAI VANE NEANCHE NEI MOMENTI DI OSTILITA'
ROMA 17 LUGLIO 2014
Carissimo Direttore dell'Avvenire , ho deciso di scrivervi per manifestare alcuni miei pensieri sulla figura del Santo Padre , Papa Francesco I , che , da quel Buonasera del 13 Marzo 2013 rivolto alla folla dei fedeli , è riuscito ad entrare nel cuore e nella mente di coloro che non frequentano abitualmente la Santa Messa e non sono tanto predisposti alla Preghiera e alla Misericordia.
A tal proposito , in questi giorni , ho ascoltato la sfiducia nelle parole e un senso di smarrimento nelle persone dopo aver appreso la terribile notizia che nello Stato d'Israele si realizzano ancora conflitti nonostante le continue preghiere del Papa a cessare ogni forma di ostilità tra fratelli e a realizzare tutti insieme un percorso umano scandito e determinato dalla costruzione della Pace e della Libertà fra gli Uomini , peregrini in questa lacrimosa Valle.
Perciò molti uomini hanno pensato che le preghiere fossero giunte vane agli orecchi dei potenti ma , secondo me , occorre pregare ancora di più nel senso che come Dio non si stanca mai di Amarci e Perdonarci così noi non dobbiamo Mai stancarci di pregare il Cristo Redento e la Beata Vergine Maria di seminare i fruttuosi semi della Concordia e dell'Abbraccio Fraterno , immortalato da quella bellissima e splendida immagine che ha fatto il giro del Mondo , quando Papa Francesco sceso dall'elicottero abbraccia con affettuosa tenerezza l'Emerito e Silenzioso Papa Benedetto XVI.
Ricordo sempre, affettuosamente ,una delle mie giovanili letture del geniale Dostoevskij che soleva dire :"Come si commoverà la sua anima quando sentirà, nell'attimo in cui sarà giunta davanti a Dio piena di timore, che qualcuno prega anche per lei, che sulla terra è rimasto un essere umano che ama anche lei."
Così come affermava S.Gerardo Maiella , patrono delle Mamme e dei Bambini , che attraverso la Preghiera sia il Cuore che la Mente Umana si aprono al Gesù Sacramentato tendendo verso l'Assoluto che dona conforto ai malati e ai sofferenti e offra la forza spirituale ai maltrattati e ai poveri indifesi.
Allora vorrei concludere quest'epistola invitando tutte le singole persone a dedicare un momento della loro giornata alla preghiera dopo aver letto un piccolo brano del Vangelo per rafforzarci nello spirito , fragile e fallace , non inducendoci nelle terrene tentazioni ma libera nos a malo come recitiamo al termine di ogni Pater Noster.
Gianluigi Melucci
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