1) Caro Paolo , con questo titolo DURA PIOGGIA CADRA' hai voluto avvisare noi comuni mortali che stavano arrivando bombe d'acqua sulla Capitale oppure ti sei ispirato alla Canzone dei Rokes "Ma che colpa abbiamo noi " ?
Ovviamente mi è difficile scherzare su un evento che ha provocato vittime e distruzione soprattutto nella mia Liguria, ma ammetto di averci pensato. Il libro è uscito alla fine di settembre, e poco dopo è iniziata questa serie infinita di notizie assurde sulle inondazioni, sui fiumi che rompono gli argini (perché solo da qualche anno esondano o tracimano, prima rompevano gli argini)… e mi sono detto, certo il mio titolo poteva sembrare quanto meno iettatorio… Ma sono sicuro che non è così.
Però posso dirti che questa assurda ondata di inondazioni fa parte delle cose che il mio druido, protagonista del romanzo, imputa al mondo moderno. Questo pressapochismo nel trattare con la natura, questa presunzione di avere tutto sotto controllo, a cui non corrisponde una vera ricerca di sapienza.
Per completare il mio pensiero aggiungo che nei casi drammatici di cui stiamo parlando si aggiunge un colpevole menefreghismo della politica, incapace di pensare in termini di bene collettivo. E questo non è un off topic, visto che il romanzo in fondo tratta proprio della possibilità di (ri)edificare l'armonia.
2) Attraverso il personaggio di Mago Merlino , quale messaggio vuoi mandare al lettore ? Il ciclo della Tavola Rotonda può , secondo te , inviare messaggi positivi ai lettori del 2014 ?
Un po' ho cominciato a rispondere. Merlino è depositario di una sapienza antica, una sapienza che cerca, prima di tutto, l'armonia con il mondo circostante, e con la propria anima. E' un uomo d'arma solo nella misura in cui vuole combattere per difendere i valori e gli ideali in cui crede. L'azione di Artù, ma in generale tutto il ciclo della Tavola Rotonda, è sempre non solo ispirata, ma addirittura alimentata dall'ideale.
Ecco, credo che questo sia uno dei messaggi importanti del romanzo: esistono uomini di ideali, che sanno che come dice ad un certo punto il druido, un ideale è tale solo se cambia la vita, e cambia il mondo. Davvero, non mi pare poco, in un'era di pragmatismo del tutto slegato dai valori, e di "chiacchiericcio indistinto" in cui tutti, a qualsiasi titolo, possono sostenere tutto e il contrario di tutto senza la minima preoccupazione di documentarsi, prepararsi, faticare nel tentativo di comprendere il reale.
3) In quale misura le canzoni di Luigi Tenco e Fabrizio De Andrè hanno inciso nella formazione e realizzazione del Romanzo ?
Non solo Tenco o De Andrè, ma Guccini, De gregori, Bob Dylan, Neil Young, Pink Floyd, Rolling stones, Beatles. Non tanto per fare del facile vintage d'antan, quanto perché credo che in quella purtroppo breve stagione della musica rock e pop che si colloca negli anni settanta (poi, se pur con ottimi risultati, si è solo replicato quello che allora era la luce di una supernova), in quella breve stagione è stata messa in parole e in musica una prepotente voglia di ideale, di giustizia, di novità, ed anche di assoluto, che mai più fino ad oggi è stato urlato con così tanta potenza.
Con uno slogan potrei dirti che quella generazione forse non aveva le risposte, ma di certo aveva le domande giuste. In termini musicali, poi un discorso a parte merita il Banco del Mutuo soccorso, che è citato decine di volte nel corso del romanzo, sia perché mi sento parte a pieno titolo della loro storia, avendo lavorato con loro a due album ed un video concerto. La citazione che apre il romanzo, dopo il Perceval, che mi pareva d'obbligo, è da un brano del Banco tratto da Darwin!
4) Ti consideri un chitarrista mancato oppure uno scrittore affermato ? Per quale profonda ragione ami scrivere Romanzi ?
Chitarrista mancato di certo, scrittore affermato non posso dirlo, anche se ti giuro che ci sto mettendo il massimo impegno. In realtà la scrittura e la musica hanno convissuto da sempre nella mia vita.
Poi ad un certo punto ho dovuto prendere atto del fatto che come chitarrista (o sassofonista, visto che ho studiato anche sax) più di tanto non avrei ottenuto, che la testa arrivava ad immaginare cose che le mani non sapevano fare. Nella scrittura era diverso, senza false modestie tutto mi riesce facile. Ho sublimato scrivendo, ma sono certo che il ritmo interno della mia narrazione l'ho imparato sul pentagramma.
5) Secondo te , Paolo , se in questo Mondo ci fossero più Maghi Merlino , le cose andrebbero meglio ?
No, non credo. Basterebbe qualche Druido e molte persone capaci di chiedere ad un ideale di cambiare il mondo.
6) Un ultima Domanda : Che cos è per te l'Amore ? Che cos è per te il Dolore ? Quale brano di Luigi Tenco vorresti dedicare alla tua Amata ?
Penso che se scrivi cerchi continuamente di rispondere a queste, ed altre domande. Cos'è la morte, cos'è il sogno. Cos'è il desiderio. Cos'è la rabbia. Cosa sono, se non modi in cui si esprime il nostro essere uomini? Modi imperfetti, ma proprio per questo affascinanti.
La canzone di Tenco che amo di più, di certo, è Lontano lontano. Perché c'è appunto quella vertigine del sentirsi piccoli di fronte allo scorrere del tempo, al modificarsi delle cose… ecco, questo forse è uno dei dolori più forti: vedere le cose cambiare, le persone trasformarsi in altre. Sentire con evidenza che niente ti appartiene.
Che tutto è in qualche modo un dono. Di chi, non me lo chiedere. Me lo sto chiedendo da tempo anch'io.
7) Quali sono i tuoi progetti futuri ? Ritornerà Avalon con altre nuove storie ?
Scrivere, scrivere, scrivere. D'altra parte so fare solo quello. Sto scrivendo molto per il cinema e per il teatro, ma amo molto la narrativa, e il genere romanzo. Non so se tornerà Avalon, lo dirà anche il pubblico, anche se a me piacerebbe. E leggendo il romanzo, ti accorgerai che ho pensato il finale in modo da poter riprendere domani a raccontare…
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