ANTONIO LETTIERI
LA FORMA IL COLORE
Entrando nella Cappella dei Celestini , sopra Potenza , si Respira attraverso le opere dell' Artista Lucano ANTONIO LETTIERI , scomparso nel 2004 , un clima di Autentica Serenità che trasmette una Profondissima Pace all' Umano Animo attraverso sinuose Forme accentuate leggermente da vivaci Cromatismi che rendono suggestivo l'Ambiente in cui dimorano alcune delle più Importanti Opere dell'Artista Picernese , allestite per volere della Figlia Silvia che , gentilmente , mi ha concesso quest' intervista in cui ho scoperto oltre all' Artista anche l' Uomo Intelligente , Onesto e pieno di Entusiasmante Vitalità che mi ha sorpreso nonchè intenerito nella sua mite Figura.
Ecco che , allora , Silvia esce con estrema delicatezza dal suo pudico Riserbo per parlarci della Figura Paterna con dolcezza e gentilezza d' Animo
" Mio Padre è stato un Artista molto Attivo per ben 50 Anni sulla Scena sia Regionale che Nazionale ottenendo ampi riconoscimenti e immense soddisfazioni sia dal pubblico che dalla critica.
Era un Uomo Buono , Mite che metteva a disposizione la sua Esperienza , la sua Arte a chi glielo chiedeva tanto che non era geloso dei suoi attrezzi , delle sue cose , nutriva un profondo rispetto verso gli Altri e , attraverso la Timidezza e l' Umiltà , era sempre molto critico e severo nei confronti di se stesso. Però oltre ad essere schivo , a non credersi nessuno , ad essere cordiale con gli altri mi manca tantissimo perchè è stato un Uomo con il quale ho avuto il piacere di condividere una Parte Importante della mia Esistenza.
Mi ha trasmesso una profondissima Onestà Intellettuale che lo portava , a volte , a scontrarsi con gli Altri nel senso che se doveva dare un giudizio negativo su una determinata opera , non ci pensava molto ad esprimere sinceramente il suo critico giudizio. Però era una Persona che si faceva volere bene da tutti e , per lui , l'Amicizia era un Sentimento Raro che bisognava coltivare con Amore giorno dopo giorno.
Possedeva un Ottima Memoria Fotografica , tanto che durante i suoi Viaggi riusciva a realizzare in estemporanea le sue impressioni trasferendole attraverso i luminosi colori sulla Tela con dei bagliori di luce molto particolari , ricercati nella loro essenzialità come si può riscontrare nella familiarità di alcune Nature Morte che , sicuramente , erano i suoi soggetti preferiti oltre al fatto che quel "suo non essere abbastanza contento di se stesso" lo portava sempre a sperimentare nella sua Creatività nuovi linguaggi e nuove forme anche passando dalla pittura alla scultura.
In merito a ciò , voglio rammentare un Opera Scultorea realizzata con materiali poveri , purtroppo Incompiuta , che Papà non riuscì in tempo a realizzare per l' aggravarsi delle sue condizioni di salute ma sarebbe stato molto bello riuscire a veder compiuta quell' opera a cui Papà ci teneva moltissimo.
Papà aveva un rapporto intimistico e personale con la religiosità anche se non era molto praticante come si può ben notare nell' Incantevole Opera "CRISTO SUL GOLGOTA" dove l'inespresso grido di dolore si tramuta nelle parole SONO INNOCENTE per poi confluire in quei ritagli molto particolari e ricercati nel rapporto che l'Artista ricerca con l' Assoluto.
Voglio attraverso questa Mostra Tematica " LA FORMA, IL COLORE" tenere sempre Viva la Memoria del mio caro Padre facendolo conoscere a coloro che non hanno avuto il pregio di conoscerlo e volendo trasmettere il Messaggio che attraverso l' Arte si può Sublimare l' Animo Umano nella continua e costante ricerca di un Dialogo con ciò che tende verso l' Infinita Bellezza. "
GRAZIE 1000 GIANLUIGI !!!!
Silvia Lettieri
Scopro questa pagina per caso e subito mi commuovo alla vista di una pittura a me familiare in anni passati. Amico di Antonio frequentavo la Galleria Eleonora di discesa San Giovanni e poi il negozio di Rione Mancuso (credo sia questo l'indirizzo giusto). Era un piccolo cenacolo di vecchi appassionati di pittura negli anni settanta, frequentato da tanti amici: il primo che ricordo era Marco Santoro, il quale aiutava anche Antonio nel lavoro di corniciaio; eppoi il compianto Arcangelo Moles. questi erano i giovani di allora, ma qui ho conosciuto altri nomi importanti: il vecchio Giocoli, Remigio Claps, ed il compianto bravissimo pittore Ranaldi. Qui ho conosciuto Cosenza ed altri di cui mi sfuggono i nomi. Antonio aveva una pittura serena, luminosa mai portata al virtuosismo ma sempre equilibrata. Un doveroso saluto alla sua memoria di uomo e di artista. Un caro saluto alla figlia.
RispondiEliminaScopro questa pagina per caso e subito mi commuovo alla vista di una pittura a me familiare in anni passati. Amico di Antonio frequentavo la Galleria Eleonora di discesa San Giovanni e poi il negozio di Rione Mancuso (credo sia questo l'indirizzo giusto). Era un piccolo cenacolo di vecchi appassionati di pittura negli anni settanta, frequentato da tanti amici: il primo che ricordo era Marco Santoro, il quale aiutava anche Antonio nel lavoro di corniciaio; eppoi il compianto Arcangelo Moles. questi erano i giovani di allora, ma qui ho conosciuto altri nomi importanti: il vecchio Giocoli, Remigio Claps, ed il compianto bravissimo pittore Ranaldi. Qui ho conosciuto Cosenza ed altri di cui mi sfuggono i nomi. Antonio aveva una pittura serena, luminosa mai portata al virtuosismo ma sempre equilibrata. Un doveroso saluto alla sua memoria di uomo e di artista. Un caro saluto alla figlia.
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