Signor Presidente
siamo tutti d'accordo
il cibo per mangiare
i vestiti per coprirci
le case per dormire
il lavoro per la sopravvivenza
ma ha dimenticato nell'elenco
un'altra necessità primaria
il senso del sogno
signor Presidente
non l'ho mai vista lanciare un aquilone sulla folla
eppure quelle mani tese quelle grida confuse
ne sono certo
lo richiedevano a gran voce
perché il sogno si nasconde dietro ogni ragione
che ci fa scendere nelle piazze
anche quando le folle non se ne rendono conto
lei non l'ha mai capito
neanche i suoi predecessori
solo da un sogno condiviso scaturisce la percezione del reale
solo l'ineffabile sconfigge i ragionieri e la civiltà addizionale
la gente è infelice
perché di giorno non vede ciò che sogna di notte
tra poco non sognerà più e per voi sarà perfetto
L'alta Corte dell'Aia può chiudere i battenti
perché lascia impunito il più efferato crimine
contro l'umanità
la sottrazione del sogno
e il suo smaltimento in "american dream"
a cura dei mercati finanziari
entità coperta dall'omertà globale
di cui ignoriamo la mappa fisiognomica
i nomi l'indirizzo il portone di casa
ma di noi conoscete tutto
nome indirizzo faccia matricola portone di casa
orientamento politico gusti sessuali
disperazioni varie ed eventuali
non entrerete mai al Père Lachaise
le anime di servizio ai cancelli
rifiuterebbero le vostre misere credenziali
c'è una legge morale anche tra i morti
come fra i detenuti che eliminano
i compagni di cella più schifosi e indesiderati
perché solo chi scrive " verrà la morte e avrà i tuoi occhi "
porta un paese sulla vetta del mondo
e ha diritto di asilo tra quelle tombe
non la vostra sbiadita mediocrità
senza memoria futura
Lei signor Presidente
ha sicuramente origliato
i discorsi che si tengono nei bar popolari
o nelle anticamere dei medici di base
e si è così rassicurato
sull'ottimo lavoro svolto
dagli strumenti comunicativi
del degrado organizzato
ci siete riusciti
ce l'avete fatta
invece di cambiare le cose avete cambiato le persone
con il prezioso ausilio dei collaboratori più stretti
economisti agenzie di marketing pubblicitari psicologi
vi siete fatti virtualmente esplodere
sulle radici della nostra storia
facendo sessanta milioni di orfani identitari
complimenti
è una strage mica da poco
ci vorrebbe un corridoio umanitario
i caschi blu la croce rossa Emergency
ma sappiate che la mancanza del sogno
non è un optional facoltativo
né il delirio di qualche intellettuale da salotto
è lo spirito di un popolo che vuole rientrare nel corpo collettivo
non facciamolo aspettare troppo
potrebbe provocare un fenomeno epidemico
la sindrome di Versailles
da voi stessi alimentata
qui è il lato divertente
crearsi il potere e al contempo gli agenti patogeni
preposti al suo annientamento
se davvero siamo il sale della terra
quanto è amaro questo sale
Signor Presidente!
( Sarzana, 20 ottobre 2013 )
da " Metà di niente " 2014
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