1) Come è nata l' idea di scrivere questo bellissimo Romanzo , cara Antonella ?
La madonna dei mandarini è nata in seguito alla richiesta di collaborazione di un nuovo editore, NNeditore, che coraggiosamente si lancia in questo mercato in crisi: mi hanno chiesto di partecipare a una collana nascente, ViceVersa, e di scegliere un vizio o una virtù.
Ho subito pensato a una virtù teologale di recente poco praticata in narrativa : la carità.
Intorno a noi la carità si è trasformata nel variegato mondo del volontariato che, tuttavia, non ha più caratteri di disinteresse e dono ma è diventato uno degli sfoghi dell'attuale fame di lavoro, poiché intere generazioni che non hanno altre possibilità vengono assorbite come volontarie.
Questo equivale a una perdita certa di vocazione e intenzione: il volontariato si trasforma, dunque, in una soddisfazione dei bisogni del volontario più che dell'assistito.
E poi c'è chi fa affari in questo mondo, trasformando la carità nel suo opposto, ovvero la carità pelosa.
2) Antonella che cosa è , per la tua persona , il sentimento della maternità?
Non sono madre e non ho mai desiderato esserlo ma verifico ogni giorno che si può essere madre di libri, di gatti e qualche volta di allievi, nei corsi di scrittura.
Trovo imbarazzante che alle donne che scrivono si facciano domande simili, però.
A un uomo raramente si chiede che cosa sia per lui la paternità.
C'è stata una lunga lotta perché le donne non fossero identificate con il ruolo di madre, che certo non rifiutano ma che non rappresenta l'essenza di tutte…
3) Credi nella figura della Madonna? Credi che la figura di Papa Francesco possa avvicinare i giovani alla chiesa?
Non sono credente, non mi sento cattolica.
Ho molta simpatia per le figure femminili del sacro, però, perché sono incarnazioni deviate della Grande Madre, dell'energia che muove il mondo da sempre.
Insomma, del femminile in genere.
Il nuovo papa è simpatico e certo sta cercando a suo modo di fare una rivoluzione che dubito seriamente gli lasceranno fare.
4) Attraverso questo romanzo quale messaggio hai voluto trasmettere al lettore?
Nessuno. E' un grave malinteso pensare che i romanzi o la letteratura trasmettano messaggi, è un'idea scolastica, ristretta.
Scopo della letteratura è se stessa, è raccontare storie.
Ogni lettore troverà nei romanzi quel che gli serve, gli scrittori che lanciano messaggi di solito sono scrittori scarsi. Invece, si tratta di mettere in campo il mistero della natura umana, delle relazioni.
E ne La madonna dei mandarini quelli che si credono vincenti sono perdenti e i perdenti hanno una possibilità di sfangarla ma spesso se la bruciano.
Come mi ha detto una lettrice, siamo tutti menomati, non solo i ragazzi disabili di cui si narra in questa storia ma anche i volontari dell'associazione cattolica che si occupano di loro. Sono tutti trattati con la stessa impietosa lucidità.
5) Rispetto a "Lisario o il piacere infinito delle donne" hai subito un'evoluzione nel tuo percorso di scrittrice?
Non credo, è passato così poco tempo fra un libro e l'altro che, anzi, molti temi ritornano, episodi, figure, immagini.
6) Un ultima domanda : qual è il tuo piatto preferito ? Qual è il film che ti ha emozionato al cinema? Hai ancora un sogno nel cassetto?
Qui s'imbroglia, le domande sono tre…
Mi piace molto la pasta e zucca, visto che siamo in stagione.
Amo il cinema quanto la letteratura e dunque è impossibile scegliere un film fra i tantissimi che ho amato, da Hitchcock a Kurosawa, da Germi a Fellini…
Ho cassetti zeppi di sogni, se no come scriverei?
Antonella Cilento
Ringrazio la Scrittrice x avermi concesso la Possibilità di poterla Intervistare.
Gianluigi Melucci
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