PAPA FRANCESCO A FIRENZE
Oggi nel decimo Giorno di Novembre il nostro Caro Francesco si è recato in visita presso il Magnifico Duomo di Firenze , una delle Meravigliose Città Italiane , per rivolgere un Semplice ma Profondo Discorso ai Giovani spronandoli a non lasciarsi vincere dall'Apatia , sentimento che distoglie ogni singolo individuo dall'appassionarsi a svolgere sia una attività materiale che una funzione spirituale , superando le ostilità che sono presenti in ogni cosa del Luminoso Creato e non sentendo il peso dei sacrifici e delle rinunce attuate per affermarsi nel Mondo e dare prova concreta di una Autentica Testimonianza dell'aver Vissuto 1 Degna Esistenza.
Il Papa ha citato la figura del Parroco di Brescello che conosceva i vizi e le virtù delle sue pecorelle in quel Candido Mondo che , ancora oggi , affascina i Giovani Lettori che non hanno avuto l' onore di conoscere il baffuto Giovannino.
Sicuramente deve essere stato emozionante poter vedere da lontano quell'Angelo Bianco che infervora i Giovani ad appassionarsi alle cose belle ma anche alle cose meno belle di questa Normale Vita , nel Duomo che sovrasta Fiorenza che cattura i sensibili Animi nelle rilassate passeggiate fatte sul Lungarni oppure nel ridere a Piazza della Signoria a clowneschi Saltimbanchi e Fantasisti che ci riportano con Allegria alla Spensierata Infanzia.
E nel citare , molto indegnamente , i pregiati Versi del Sommo Dante nell'elogiare l' imponente figura di S. Francesco porgo i miei più Affettuosi Saluti venati di Tenero Affetto al Buon Pastore Francesco
Quando a colui ch'a tanto ben sortillo
piacque di trarlo suso a la mercede
ch'el meritò nel suo farsi pusillo,
a' frati suoi, sì com'a giuste rede,
raccomandò la donna sua più cara,
e comandò che l'amassero a fede;
e del suo grembo l'anima preclara
mover si volle, tornando al suo regno,
e al suo corpo non volle altra bara.
piacque di trarlo suso a la mercede
ch'el meritò nel suo farsi pusillo,
a' frati suoi, sì com'a giuste rede,
raccomandò la donna sua più cara,
e comandò che l'amassero a fede;
e del suo grembo l'anima preclara
mover si volle, tornando al suo regno,
e al suo corpo non volle altra bara.
Ma 'l suo pecuglio di nova vivanda
è fatto ghiotto, sì ch'esser non puote
che per diversi salti non si spanda;
e quanto le sue pecore remote
e vagabunde più da esso vanno,
più tornano a l'ovil di latte vòte.
è fatto ghiotto, sì ch'esser non puote
che per diversi salti non si spanda;
e quanto le sue pecore remote
e vagabunde più da esso vanno,
più tornano a l'ovil di latte vòte.
Gianluigi Melucci
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