Oggi 7 Novembre vengo a sapere dai mezzi di informazione la bella notizia che in Indonesia , in una piccola isoletta , vive ancora un Uomo di 146 Anni , nato secondo comprovati documenti nel lontano 1870 quando in Italia venne fatto prigioniero politico il Papa mentre i bersaglieri liberavano l'oppressa Roma attraverso la famosa breccia di Porta Pia.
Quest' uomo che già nel 1992 aveva acquistato un posto al cimitero data la veneranda età deve ancora aspettare che la Signora lo corteggi e lo abbracci in un metafisico incontro , sopravvivendo ai figli , alle mogli e ai fratelli , dicendo soltanto che ormai è divenuto cieco per un graduale abbassamento alla vista per cui ascolta sempre la radio per mantenere vivo il cervello e mangia soltanto una volta al giorno.
Se tali documenti anagrafici dovessero comprovarne l' esistenza allora egli batterebbe qualsiasi record della longevità.
Sicuramente la pazienza di vivere , la costanza ad amare il prossimo , la serenità nell'attendere che la Morte lo trasporti su quella navicella spaziale ne fanno un esempio da seguire per noi giovani che non sappiamo aspettare , che vogliamo tutto e subito e che ci sentiamo persi se per due minuti di orologio non riusciamo a connetterci con il mondo esterno.
A quest 'uomo voglio dedicare questi sublimi versi del poeta Fabrizio Caramagna
La mia ombra e quella dell'ulivo si incontrano, si uniscono.
Poter lasciare qui la mia ombra frenetica e prendere quella paziente dell'ulivo.
Gianluigi Melucci
Arrivarci a quell' età
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