DON CAMILLO DELLA BASSA E IL CRISTO DELL'ALTARE MAGGIORE


Nel lontano Maggio del 1953 nella luminosa Roncole Parmense scriveva Giovannino Guareschi 
" Spesso vado a sedermi sulla riva del Grande Fiume pensando mentre mastico un filo d'erba che si sta meglio qui... "

Oggi dobbiamo riscoprire la Figura del Cristo dell'Altare Maggiore che rimprovera Don Camillo quando gli conferma che le idee buone vanno applicate senza soffermarsi troppo sugli strafalcioni grammaticali del meccanico ruvido ma dalla pulita coscienza Peppone.

Come non commuoversi alle parole del Cristo che annuncia dopo l' immane sciagura dell'alluvione che splendera' un Nuovo Sole che asciughera' le terre profumate della Bassa.

Così come  non intenerirsi alla Frase del Cristo " Che la vera Bellezza è quella che gli occhi non possono vedere perché è dentro e sfida le ingiurie del Tempo e non diventa come l'altra terra nella Terra ? ".

Oppure pensare che oggi il Cristo attraversa vie deserte per arrivare all'Argine del Grande Fiume durante la processione nella quale le Spalle Forti di Don Camillo reggono la Croce con la quale è giunta la Redenzione per noi Figli di Abraham.

Posso soltanto apprezzare la Fantasia e il Virtuoso Talento del caro Giovannino Guareschi , autore di Mondo Piccolo e Lo Spumarino Pallido.

Gianluigi Melucci 


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