Federico II di Svevia definiva la luminosa Città di Gravina una profumata Delizia del Giardino tanto da inserire nello Svevo Stemma Araldico la frase
GRANA DAT ET VINA
Tale cittadina di 43.000 abitanti è stata riscoperta e valorizzata nei suoi nascosti tesori e nelle sue eleganti primizie dalla passione dello speleologo MICHELE PARISI che , nel lontano 2004 , ha riportato alla luce dimenticati tesori della sotterranea GRAVINA nelle rupestri chiese e nei profondi cunicoli tale da interessare un equipe di speleologi tedeschi che hanno anche assaporato la tipica cucina gravinese quali i lampascioni e le focacce di S.Giuseppe.
E poi emergere alla luce dei Sassi Gravinesi attraversando impolverate Cave di Tufo per raggiungere le supreme vette della Cattedrale al fine di essere rapiti dal vento che ti eleva verso quei preziosi confini della autentica realtà.
Gianluigi Melucci Blogger
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