Ogni volta che penso alla Festa del Lavoro associo sempre tale civile festività alla stupenda tela del geniale pittore divisionista G.Pellizza da Volpedo che riesce a trattare con naturalezza importanti tematiche sociali soprattutto dopo la repressione dei singoli operai nei sanguinosi moti di Bava-Beccaris dove vennero uccisi gli operai che richiedevano migliori condizioni lavorative.
Ecco che dal profondo dolore del pittore nasce quest'opera dove la classe operaia accanto al Terzo Stato Borghese marcia vittoriosa all'ardita meta e scorre lenta e placida come il fiume alle conquiste sociali.
Tale opera inserita anche nel Novecento di Bertolucci si inserisce nel linguaggio universale dell'arte come "La Scuola di Atene" e "L' ultima cena" dove l'Arte plasma la Vita rendendo Meravigliosa quella Straordinaria Esistenza.
Ecco che allora il 1 Maggio deve farci ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per conquistare la dignità del lavoro migliorando le condizioni personali e sociali nell'ottica di un Futuro Luminoso per i posteri.
Gianluigi Melucci Blogger
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