Recentemente sta scoppiando una determinata polemica su un'attività di normazione a livello regionale per ciò che riguarda i singoli vitalizi.
Come viene sancito dall'articolo 69 della Costituzione i singoli membri del Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge in quanto ogni singola funzione che viene svolta deve essere remunerata perché nell'emolumento troviamo quella ragion d'essere per svolgere determinati funzioni nella tutela dell'interesse generale.
Ora sappiate che nel 2012 è stata approvata una legge che sancisce un tetto massimo per i vitalizi che consiste in 13.000 € per il Presidente e in 11.100 € per ogni consigliere regionale senza contare la Diaria ossia quei rimborsi che coprono spese di viaggio, assistenza sanitaria , vitto ed alloggio per tutta la durata del loro mandato.
In realtà tanti soldi fanno gola a molti a tal punto che nessuno vuole lasciare la poltrona ma il problema sussiste nel fatto che costoro che sono i rappresentanti del popolo non svolgono una vita normale nel senso che non fanno la fila alla cassa del supermarket oppure dal medico di famiglia oppure non hanno spese vive sulle rispettive automobili.
Inoltre percepiscono una rendita che gli viene concessa al termine del mandato sperequativa rispetto a coloro che lavorano sacrificando i propri affetti familiari e adempiendo agli obblighi professionali con competenza.
A volte ci si sente indignati nel constatare che nella nostra società chi mangia a quattro bocconi e chi ad un boccone solo.
Gianluigi Melucci Blogger
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